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Emiliano su Fb: ho convinto Renzi
a sostenere Gentiloni fino al 2018

 
Flavio Campanella

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Flavio Campanella

Emiliano e Renzi

Michele Emiliano con Enrico Rossi e Roberto Speranza all'assemblea della minoranza Pd

Sabato 18 Febbraio 2017, 09:52

19 Febbraio 2017, 09:35

ROMA - «Adesso che abbiamo convinto Renzi a sostenere Gentiloni fino alla fine della legislatura senza fargli brutti scherzi, possiamo darci il tempo di riconciliarci e trovare le ragioni per stare ancora insieme». Lo scrive su Facebook il presidente della Puglia Michele Emiliano.

«Ieri ho detto a Renzi che basterebbe fare una conferenza programmatica a maggio e le primarie congressuali a settembre per ricomporre un clima di rispetto reciproco e salvare il Pd. Questo è il lavoro che deve fare il segretario. Rimettere insieme i cocci di anni difficili per ripartire insieme». 

«Senza questo lavoro le distanze politiche tra noi sono troppo grandi e non basterebbe una conta per evitare anche a breve nuovi dissensi e nuovi rischi di conflitto. Diamoci una possibilità», aggiunge.

Poi, dal palco della manifestazione della sinistra a Roma, critica le politiche dei mille giorni dell’ex premier. «Io ero uno dei sostenitori di Matteo Renzi... scusatemi ma non ero l’unico. Eravamo convinti che una nuova generazione avrebbe aiutato il Pd e l’Italia ad uscire da una crisi profonda la cui responsabilità non è solo di Renzi».

Sempre a Roma, durante l’assemblea della minoranza Pd, il governatore della Puglia ha proseguito: «Se la conferenza programmatica dovesse avere successo, Renzi si potrebbe convincere che è meglio se non lo fa più il segretario. Può anche essere. E può essere che si trovi un candidato unitario. Non è che i partiti serva a prendersi a calci sugli stinchi, a fare il calcio fiorentino». 

«Enrico Rossi dice che questo sta diventando il partito di una persona. E’ vero, e attorno al capezzale di questa persona si avvicendano nel tentativo di trovare una soluzione...». Il Pd è «un grande sogno al quale non voglio rinunciare solo perché qualcuno con un po' di prepotenza, di arroganza e scarsa conoscenza della storia di questo Paese, pensa di cancellare tutto questo schioccando le dita, perché non gli conviene», aggiunge con riferimento a Renzi.

«Di fronte a una situazione molto meno grave di quella in cui si trova oggi Matteo Renzi, Pier Luigi Bersani si è dimesso e ha consentito al partito di superare le difficoltà. Se quel partito è sopravvissuto ed ha dato la possibilità a Renzi di diventare presidente del consiglio è perché il suo segretario è stato capace di vincere il personalismo e di vivere la politica come comunità», ha detto Emiliano. Un lungo applauso è poi seguito all’ex segretario in prima fila.

«Un segretario di partito - aggiunge Emiliano - non è una persona che ha paura del confronto e teme che chi ha idee diverse dalle sue possa avere consenso e che passi il tempo. Che paura ha Matteo Renzi del passare del tempo?», chiede Emiliano.

Concludendo, ha infine dichiarato: «Non costringete con argomenti capziosi questa comunità ad uscire dal Pd. Noi speriamo di non dover dire cose drammatiche nelle prossime ore ma se dovesse essere necessario non avremo paura. Non costruiremo un soggetto avversario del Pd ma non aspetteremo altro che ricostruire questa comunità. Tutto questo, però, è evitabile, lo voglio dire ancora».

Battute ed omaggi ai «compagni» di viaggio hanno caratterizzato l’intervento. «Che paura ha Renzi delle parole di Enrico e di Roberto? - chiede alla platea - Vogliono dare una mano, poi magari riescono pure a fregarlo per una volta...Bravi ridete, io sono qui a farvi sorridere, questo è il mio compito nel terzetto».

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