MASSIMILIANO SCAGLIARINI
BARI - Era stata presentata come una delle norme più innovative inserite nel bilancio regionale per il 2017, tanto da essere votata all’unanimità. Ma la rottamazione delle tasse automobilistiche, che permette (permetterà) di disfarsi delle cartelle esattoriali, non decolla. Non solo perché manca il regolamento attuativo, ma soprattutto perché esiste già un’analoga norma statale - già operativa - che vale per tutte le ingiunzioni di Equitalia. E infatti, a un mese dall’approvazione della norma pugliese gli uffici che si occupano del bollo auto non hanno ricevuto nemmeno una richiesta di adesione.
Spieghiamo. L’articolo 65 del bilancio previsionale 2017 (legge 40/2016) prevede la possibilità di cancellare le cartelle esattoriali iscritte a ruolo dal 2005 al 2016 per la tassa automobilistica (i bolli non pagati negli anni 1999-2010) senza interessi, sanzioni e spese di notifica, pagando il dovuto in unica soluzione. La norma non è ancora operativa, perché rimanda a un regolamento che dovrà essere emanato dalla giunta entro giugno. Ma nel decreto legge fiscale 193/2016 di novembre, uno degli ultimi atti del governo Renzi, c’era già la definizione agevolata di tutte le cartelle Equitalia emesse dal 2000 al 2015, comprese anche quelle del bollo auto, con la possibilità di pagare in tre rate.
La legge pugliese ha un solo piccolo vantaggio, quello di risparmiare sulle spese di notifica (12 euro). Ma, per il resto, la norma regionale non conviene: chi usufruisce di queste agevolazioni è spesso il cittadino che ha anche altre pendenze con Equitalia, e dunque rottama - e spalma in tre rate - tutto il pacchetto di debiti non pagati.
Ecco perché, al momento, la Regione non ha ricevuto richieste di rottamazione dei bolli. Tuttavia si sta attrezzando: l’idea è di verificare la possibilità di stipulare una convenzione con Equitalia, in modo che il cittadino eventualmente interessato possa aderire direttamente allo sportello della società di riscossione, compilando un modulo e versando il dovuto.
Se ne riparlerà, come detto, non prima di giugno. Nel frattempo la definizione agevolata «statale» delle cartelle Equitalia sarà scaduta (il termine per aderire è fissato al 31 marzo, con ultimo pagamento entro settembre 2018), per cui può essere che qualche ritardatario scelga di usufruire della rottamazione regionale. Anche qui, però, attenzione: gli interessi che si risparmiano non sono quelli dovuti alla Regione per il ritardato pagamento (quelli vanno sempre pagati, anche aderendo alla rottamazione «statale), bensì quelli applicati dalla stessa Equitalia. Insomma, chi non ha pagato il bollo del 1999 dovrà comunque versare 15 anni di interessi di mora. Ma il pagamento fa decadere tutti i procedimenti pendenti, comprese le tanto temute ganasce fiscali.
In Puglia sono 2,9 milioni i veicoli soggetti all'imposta di bollo. La Regione effettua circa 450-500mila accertamenti l’anno, di cui il 60% si tramuta in iscrizioni a ruolo: per il 1999, per esempio, le iscrizioni a ruolo sono state circa 190.000. Parliamo di circa 60-65 milioni di euro non pagati ogni anno, soldi che non si riesce a recuperare integralmente: circa il 15% dei proprietari, infatti, non paga il bollo auto.
È un effetto della crisi, come lo sono i 98mila proprietari che stanno rischiando la radiazione del veicolo per morosità non avendo pagato il bollo per tre anni consecutivi. Lo stesso articolo 65 del bilancio 2017 ha dato tempo fino a ottobre 2017 per mettersi in regola ed evitare la sanzione. In questo caso, invece, la norma sta dando un respiro effettivo a persone che molto probabilmente versano in uno stato di difficoltà. Anche perché, fanno sapere dalla Regione, nemmeno il termine di ottobre verrà interpretato come perentorio. Prima di dare ordine al Pra di procedere con le radiazioni, verrà probabilmente inviata una lettera di avvertimento con un’ultima chance per mettersi in regola.