di Massimo Brancati
Da due anni vive nel cuore di Hollywood. A contatto con lo star system cinematografico più importante del mondo. È lì che sta costruendo la sua carriera, plasmando il sogno, coltivato fin da bambina, di diventare regista. Alessandra Romano, 25 anni, di Castelmezzano, si è trasferita in America per seguire un master a Los Angeles della «New York Film Academy». Così arricchisce il bagaglio di conoscenze ma, nel frattempo, comincia a firmare contratti di lavoro come interprete in cortometraggi e in campagne pubblicitarie. «Vorrei fare la regista - dice - ma fare l’attrice non mi dispiace affatto. E poi possono essere percorsi che a un certo punto s’incontrano, chissà...».
Alessandra è la figlia di Maria Antonietta Santoro, proprietaria e chef di «Al becco della civetta» di Castelmezzano, ristorante tra i più gettonati in Basilicata. L’azienda di famiglia, insomma, è lì a portata di mano per il suo futuro professionale, ma lei non si sente attratta dal sacro fuoco dei fornelli. È il ciak, il palcoscenico, la macchina da presa il suo mondo, il suo obiettivo: «Non sono brava quanto mamma a cucinare - dice sorridendo Alessandra -. Non mi sento portata per la ristorazione. Ma, in qualche modo, è stato proprio il ristorante a farmi scoprire il cinema, a darmi la possibilità di entrare in contatto con attori e registi». Il riferimento è a Vittorio Nevano che sulle Dolomiti lucane ha girato il docu-film ispirato al romanzo «Vito ballava con le streghe» di Mimmo Sammartino. «Quella è stata - sottolinea Alessandra - la mia prima esperienza in un set cinematografico. Avevo 7 anni e girai una scena legata al matrimonio. Guardando Nevano mi sono innamorata del lavoro di regista».
Dopo aver completato gli studi in cinema e filosofia al Dams di Roma, Alessandra ha lavorato in alcune produzioni Rai, in spettacoli teatrali ed è stata una delle assistenti alla regia per il film «Un paese quasi perfetto» girato in larga parte proprio nella «sua» Castelmezzano. «È stata un’esperienza fantastica e molto formativa. Il mio sogno ora - dice Alessandra - è quello di tornare in paese per realizzare un altro film. A tal proposito, sto collaborando a un nuovo lungometraggio con un produttore interessato alla location delle Dolomiti lucane. Staremo a vedere».
Tra il 10 e il 17 gennaio Alessandra tornerà negli Stati Uniti dove in poco meno di due anni, come dicevamo, ha inanellato diverse esperienze professionali soprattutto come interprete nei lungometraggi «On the run», per la regia di Tony Oliver Tanelli, e in una produzione che la vede al fianco di Robert Woods, attore famoso per gli «spaghetti western», con la regia di Salvatore Sebergandio. Prima di tornare in Italia per le vacanze natalizie, Alessandra ha terminato di girare un docu-film per Tele Mundo interpretando Rosenda, la protagonista. È un programma tv che ricalca il format di «Amore criminale»: racconta la storia di una donna abusata dal compagno della madre e salvata dal figlio mentre tenta di togliersi la vita. Sempre in televisione Alessandra ha fatto da «spoke model» per la vendita di gioielli («mi hanno scelta - dice - per la personalità, il look e perché molti di quei gioielli sono ispirati al design italiano»).
Il futuro in America o il ritorno in Italia? Alessandra non si pone limiti «geografici», ovunque va bene, l’importante è riuscire a realizzarsi nel mondo del cinema: «Negli Usa - sottolinea - ho colto opportunità che in Italia non avrei mai avuto. A parità di condizioni tornerei». Farebbe felice mamma Maria Antonietta: «È vero - dice Alessandra - ma potrebbe venire lei in America dove il made in Italy in cucina va forte. Il suo ristorante avrebbe un grande successo, ne sono convinta». Quel successo che lei insegue nel cinema. Un cugino del papà di Alessandra, Rocco Romano, è aiuto regista: si vede che in questa famiglia di Castelmezzano i mondi della gastronomia e della celluloide sono impressi nel dna.