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Palazzina «maledetta» a Japigia
dove a decine muoiono di tumore

 
Valentino Sgaramella

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Valentino Sgaramella

palazzina a Bari in via archimede

Sabato 17 Dicembre 2016, 09:53

10:58

di VALENTINO SGARAMELLA

BARI - Qualcuno sa spiegare ai condomini del palazzo in via Archimede 16, a Japigia, che cosa accade? Ventisei morti per tumore tra i nove piani dello stabile non sono uno scherzo. Se si esclude un sortilegio, dovrà pure esserci qualche agente cancerogeno fra quelle mura. Ed è tra quelle pareti che si nasconde. Perché se fosse inquinata l’intera area, la stessa incidenza della malattia sarebbe registrata nelle palazzine adiacenti che, al contrario, fanno registrare casi di tumore nella media.
Su ciascun pianerottolo dei 9 piani si affacciano 3 appartamenti e ad ogni piano si contano un paio di morti dalla fine degli Anni Ottanta ad oggi.

E nuovi casi di neoplasia sono stati appena diagnosticati. Maria Luisa Perri 67 anni abita all’ultimo piano. Suo marito Nicola Papapicco, 69 anni, metalmeccanico alla Cestaro e Rossi, muore circa 4 anni fa per un tumore al polmone scoperto, come spesso accade, per puro caso per un altro motivo. Solito pellegrinaggio della speranza da un ospedale all’altro: Triggiano, Molfetta, San Giovanni Rotondo, sino al «Di Venere» di Carbonara. Divenuto malato terminale ha trascorso gli ultimi giorni in questa stanza tra mille sofferenze.
«Abbiamo tenuto un’assemblea di condominio ma chiediamo che qualcuno ci aiuti a capire cosa accada in questo stabile», dice la signora Perri. Tra le scale un signore sussurra che qualche agente cancerogeno dovrebbe essere all’interno dei mattoni usati per costruire l’immobile. Si parla di amianto nascosto chissà dove.

Mariana Dammacco è una giovane che per tumore ha perso entrambi i genitori. Suo padre, Damiano è morto 18 anni fa in due mesi a 45 anni dopo una diagnosi di carcinoma del colon retto con metastasi al fegato e polmone. Sua madre è stata trascinata via due mesi e mezzo fa da un adenocarcinoma gastrico con metastasi al fegato, una vita stroncata in 8 mesi a 61 anni.
«Pensiamo che ci sia qualcosa in questo stabile che provoca tumori a catena. A ciascun pianerottolo si registrano uno o due casi di neoplasia. Dobbiamo pensare sempre alla fatalità? Nei palazzi adiacenti hanno uno o due casi di tumore». Poi sgrana gli occhi: «lo diciamo per i nostri figli. Abbiamo paura. Vogliamo certezze. Stamattina devo recarmi dai carabinieri per mettere a verbale tutto ciò che sto dicendo».

Ora, infatti, la Procura ha aperto un fascicolo d’indagine. L’allarme rosso è divenuto emergenza quando hanno notato che nel giro di 15 giorni è morta di tumore una signora al quinto piano, anche lei con carcinoma gastrico e poi la madre della signora.
Addolorata di 67 anni: «Ho scoperto di avere un tumore alle ovaie con metastasi epatiche due mesi fa. Adesso abbiamo scoperto che anche mio marito ha una neoplasia al rene destro». Rosaria Poliseno: «Mio marito 16 anni fa fu colpito da un tumore al collo e subito dopo da una massa neoplastica alla prostata».
Una signora che abita qui dal 1982 mostra una lunga cicatrice verticale sull’addome. Ha subìto due interventi per un carcinoma uterino cinque anni fa. Suo fratello abitava nello stesso appartamento e si ammalò a 23 anni di tumore al fegato, idem sua sorella morta di tumore 2 anni fa.

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