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Agroalimentare, in Puglia
biodiversità da tutelare

 
Rita Schena

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Rita Schena

prodotti pugliesi

Mercoledì 30 Novembre 2016, 14:50

17:10

BARI - Anche per la Puglia, che con circa 500 varietà agrarie, tra orticole e vegetali, è un’isola felice di biodiversità da tutelare, si potrebbe immaginare «una ricerca genetica pubblica, con risultati maggiormente accessibili da parte degli agricoltori, tenendo conto dei sistemi legislativi nazionali in materia». Ad immaginare questo tipo di ricerca , è il presidente Slow Food Italia, Gaetano Pascale, oggi a Bari per parlare con gli studenti della facoltà di Agraria dell'Università, di biodiversità e sistemi locali del cibo.
«Biodiverso è, tecnicamente, la presenza - spiega Pascale - di tutte le forme di vita sul pianeta. Slow Food in particolare si impegna e si occupa di produzioni alimentari, dalle razze vegetali a quelle animali, che sono le più a rischio perché sottoposte a spinta produttiva, mutamenti ambientali ed erosione genetica». In Puglia, come in altre parti del mondo quindi «se la biodiversità diventa strumento diffuso nelle mani degli agricoltori - continua il presidente Slow Food - anche il prezzo delle produzioni potrebbe scendere; e ben venga il miglioramento genetico se rispetta la sicurezza alimentare, il reddito agricolo e la tutela della biodiversità».

Il cerchio si chiude, ma «L'auspicio sarebbe - aggiunge il genetista agrario dell'Università di Bari Luigi Ricciardi - poter andare avanti nel valorizzare le produzioni a livello locale pensando nello stesso tempo a incrementare la produttività e se per farlo entro tempi meno lunghi si possono utilizzare, alla luce del sole, metodologie innovative, ben vengano».
Intanto in Puglia, a detta dei genetisti agrari, il progetto Biodiverso sta permettendo di raccogliere le varie caratterizzazioni di varietà genetica delle specie orticole per metterle in futuro a disposizione di un'agricoltura sostenibile.

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