BRINDISI - Emergenza sanitaria senza fine in città. Non c’è quartiere a Brindisi che non sia del tutto esente da scenari di degrado igienico. Cumuli di rifiuti continuano, infatti, a restare ammassati in più zone urbane, mettendo a rischio la salute dei cittadini, nonchè deturpando l’immagine del territorio.
La situazione è davvero seria e non vi è chi non veda il pericolo che possa aggravarsi ulteriormente in ragione del fatto che il servizio di raccolta procede a... singhiozzo. Non tanto in relazione al supporto della manodopera, quanto in riferimento - come denunciato nei giorni scorsi dalle organizzazioni sindacali (in maniera particolare la Uiltrasporti) - alla disponibilità di mezzi aziendali, in buona parte in fase di riparazione: a quanto pare, starebbero continuando a girarne in numero assai risicato, rallentando a dismisura l’attività quotidiana.
Ecco spiegate allora le desolanti immagini rivenienti in molteplici rioni: dai più periferici (Sant’Elia in primis) a quelli residenziali (Bozzano non è da meno...), sino al centro cittadino, a riprova del fatto che l’allarme non risparmia nessuno. In via Ligabue e in via Leonardo da Vinci, come in via Europa e Islanda, sino a via Salvemini e a corso Roma: sono solo alcuni dei tanti esempi di strade urbane invase da cumuli di immondizia. Ed è anche una logica conseguenza della “guerra” che da mesi ormai combattono Comune ed Ecologica, con il primo che cerca in tutti i modi di far fuori l’attuale azienda appaltatrice, e la seconda che riesce puntualmente a tenere duro grazie anche alle pronunce favorevoli dei giudici amministrativi.
In prospettiva, poi, le cose non sembrano poter andare meglio: tra un paio di settimane si riproporrà, infatti, in capo ad Ecologica l’onere finanziario legato ad una nuova mensilità di stipendi da corrispondere ai dipendenti. E, trattandosi di dicembre, l’esborso da coprire sarà doppio, essendo il periodo del pagamento della tredicesima. Da un calcolo sommario, Ecologica dovrà corrispondere in pochissimi giorni qualcosa come 750mila euro.
È facile, dunque, ipotizzare un nuovo “braccio di ferro” tra maestranze e dirigenza aziendale, anche in considerazione di nuove sanzioni in arrivo per mancata ottemperanza ad obblighi sanciti nel capitolato d’appalto, in aggiunta ad altre somme legate a procedure di pignoramento. Ed è facile immaginare anche l’insorgere di una nuova emergenza igienico-sanitaria. Sempre che, sino a metà dicembre, sia già rientrata quella attualmente in corso. [p. potì]