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Herat, muore soldato brindisino La Difesa: «Cause naturali»

 
Herat, muore soldato brindisino La Difesa: «Cause naturali»

Domenica 21 Settembre 2008, 00:00

31 Ottobre 2024, 18:45

BARI - A Herat, in Afghanistan, questa mattina alle 4, il caporal maggiore Alessandro Caroppo, 23 anni, di San Pietro Vernotico (Brindisi) avrebbe dovuto montare di guardia. Insospettiti dal fatto che non avesse risposto alla chiamata, i suoi commilitoni si sono avvicinati alla branda. Pensavano stesse dormendo profondamente e volevano svegliarlo invece - dice alla «Gazzetta» il colonnello Carmelo Abisso, portavoce del contingente - l'hanno trovato che rantolava. «Aveva un grosso affanno, grosse difficoltà a respirare ed era cianotico. E' stata subito soccorso - continua il colonnello - ed è stato attivato il Medevac (la Medical Evacuation è la procedura di soccorso ed evacuazione; ndr). Infatti alle 6 meno 5 minuti c'era già l'elicottero. I medici hanno fatto di tutto per rianimarlo ma non è stato possibile».

Il militare brindisino, quindi, sarebbe deceduto «per cause naturali». Cosa l'abbia stroncato però non è noto, è ancora in corso di accertamento.

«Alessandro - spiega il colonnello Abisso - era effettivo all'Ottavo reggimento bersaglieri di Caserta e faceva parte della Compagnìa Demoni. Era un bersagliere fuciliere ed era arrivato in Afghanistan lo scorso 29 giugno, con un reggimento di rinforzo alla Friuli».

Il giovane si è sentito male nella base di Qal-i-now, nell'ovest del Paese, dove c'è un Team di ricostruzione provinciale a comando spagnolo e un accasermamento utilizzato dalle colonne militari per le loro soste durante gli spostamenti da e per Herat.

La colonna militare italiana era giunta a Qal-i-now dopo un viaggio durissimo. I bersaglieri dell'8/o reggimento avevano finito il loro turno di tre settimane all'avamposto di Bala Morghab e stavano tornando ad Herat: durante il rientro ad Herat sono stati attaccati tre volte, due con ordigni posti al margine della strada fatti esplodere a distanza ed una con lanciarazzi e fucili automatici.

Il brindisino «era alla sua prima missione all'estero - continua il portavoce del contingente - e si era arruolato nel 2004, a dicembre. Doveva tornare in Italia tra poche settimane, circa 20 giorni».

«Voglio esprimere i sentimenti di dolore e cordoglio per la famiglia e per la mamma di Alessandro - dice il colonnello Abisso - Oggi è un giorno molto triste per noi, abbiamo perso un nostro fratello in armi».

«No, non lo conoscevo personalmente ma - afferma il militare - ho parlato con i suoi amici e tutti me lo hanno descritto come un ragazzo solare, sereno, tranquillo, che aveva scelto di servire il suo Paese».

Secondo il colonnello, la salma di Alessandro potrebbe tornare in Italia già domani sera, con un aereo che in queste ore verrà schedulato perché arrivi ad Herat.

Al rientro della salma di Caroppo in Italia sarà eseguita l'autopsia, sempre prevista quando muore un militare in missione.

Marisa Ingrosso

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