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«Criteri antisismici solo
nel 2,3% delle scuole pugliesi»

 
Giuseppe Armenise

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Giuseppe Armenise

lavori edili scuola

Domenica 06 Novembre 2016, 09:17

di GIUSEPPE ARMENISE

BARI - Occorre sempre una tragedia come l’ultimo terremoto ancora in corso nel centro Italia per tornare a parlare di prevenzione, sicurezza e risanamento del territorio. La Puglia, nella mappa della sicurezza dei luoghi di pubblica utilità come le scuole, pare arrancare. Ad oggi, stanti i dati raccolti proprio su comunicazione degli enti locali, del rapporto annuale di Legambiente, Ecosistema scuola, appena il 2,3% del patrimonio edilizio che ospita istituti scolastici risulta edificato secondo criteri antisismici. E questo nonostante oltre il 55% di questi immobili sia abbastanza recente, realizzato dopo il 1974, che è la data di entrata in vigore della normativa antisismica.
Secondo il report di Legambiente, «Su 222 edifici scolastici pugliesi monitorati il 24,3% necessita di interventi di manutenzione urgenti. Solo l’1,2% delle scuole ha effettuato indagini diagnostiche dei solai e sono pari al 4,2% gli edifici su cui si è intervenuto in questo senso». C’è inevitbailmente una questione di scarsezza di risorse. «Nonostante il 38,7% abbia goduto di manutenzione straordinaria negli ultimi 5 anni - spiegano i redattori del rapporto - le amministrazioni pugliesi hanno impiegato pochi fondi per le scuole» Alla manutenzione straordinaria risulta infatti attribuita una medi adi 17.485 euro per singolo edificio contro una media nazionale di 38.932. Quanto alle manutenzioni ordinarie per edificio, la media pugliese è di 6.979 euro, quella nazionale ammonta a 9.335 euro.

MESSA IN SICUREZZA - «Il tema della messa in sicurezza degli edifici – dichiara Francesco Tarantini, presidente di Legambiente Puglia – è la massima priorità e la necessità di capire i problemi e i rischi appare in tutta la sua urgenza. Le scuole sono ancora poco sicure, visto che il patrimonio scolastico è stato costruito solo per il 2,3% secondo criteri antisismici, e neanche un edificio secondo i criteri della bioedilizia, a cui si aggiunge che il 24,3% delle scuole necessita ancora di interventi urgenti. Meglio, invece, sul fronte dei servizi nelle scuole pugliesi, dove le amministrazioni hanno investito in progetti educativi e buone pratiche soprattutto relativamente alla mobilità sostenibile».

I SERVIZI - «Si deve lavorare ancora molto - continua Tarantini nella sua analisi dei dati - per somministrare pasti interamente biologici usando il mater bi, oggi presente solo a Lecce, e per far decollare la raccolta differenziata soprattutto per l’alluminio, l’organico e toner nelle scuole. Positivo invece il dato sull’utilizzo di energia da fonti rinnovabili. Serve dunque investire su politiche che intreccino la sostenibilità e la sicurezza degli edifici con la diffusione delle buone pratiche. Le nostre scuole possono e devono diventare un cantiere di innovazione diffusa, per uscire da una situazione di paura e insicurezza, di sprechi in bolletta, per restituire alle città e agli studenti spazi sicuri e adatti a una moderna didattica».

CERTIFICAZIONI CERCASI - Dai dati forniti dalle stesse amministrazioni pubbliche e riportati da Legambiente, nelle scuole dei capoluoghi pugliesi sono insufficienti, comunque quasi tutte sotto la media nazionale: solo il 35,6% degli edifici ha quella di collaudo statico, il 21,6% quella di idoneità statica e il 18% di agibilità, mentre superiori alla media risultano i dati relativi alla certificazione igienico-sanitaria (94%) e di prevenzione incendi (67%). Gli edifici con impianti elettrici a norma sono pari al 69,8% mentre è buono il dato sugli edifici con i requisiti di accessibilità pari all’87,4%.

BUONE PRATICHE - In questa casella del rapporto Ecosistema scuola risulta che le amministrazioni pugliesi investono in progetti educativi e buone pratiche soprattutto in tema di mobilità. Il 69,4% degli edifici dispone di aree di sosta per le auto, l'86,9% ha attraversamenti pedonali, il 20,3% dispone di nonni vigili. Per quanto riguarda le mense scolastiche, l’86,6% di esse serve pasti biologici e tutte privilegiano prodotti a km0. Il 100% delle mense usa stoviglie monouso, ma solo a Lecce si usa il mater bi, ovvero una plastica biodegradabile e compostabile.

PARAMETRI ECOLOGICI - Dal rapporto Ecosistema risultano negativi i dati della raccolta differenziata, tutti sotto la media nazionale, che non decolla nelle scuole pugliesi, soprattutto per quanto riguarda alluminio (10,4%), organico (10,4%) e toner (0%), mentre sono pari al 67,1% gli edifici dove si differenzia plastica, vetro e carta, pari al 56,8% relativamente alle pile. Sul fronte dell’efficienza energetica la Puglia risulta essere la prima regione per utilizzo di fonti rinnovabili nelle scuole: il 66,7% degli edifici ha impianti, soprattutto di fotovoltaico (95,3%). In Puglia il 33,8% dei consumi energetici delle scuole è coperto da fonti di energia alternativa.
Rispetto ai monitoraggi ambientali vi sono situazioni di rischio ambientale indoor per le scuole pugliesi cui i comuni provvedono effettuando monitoraggi sulla presenza di amianto nel 66,7% di essi, cui seguono lo 0,5% di casi certificati e il 3,6% degli edifici in cui si sono svolte azioni di bonifica. Il 33,3% dei comuni ha effettuato monitoraggi sulla presenza di radon nelle scuole cui sono seguiti uno 0,9% di casi certificati e uno 0,9% di edifici in cui si sono svolte azioni di bonifica.

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