di MICHELE PIZZILLO
GRAVINA - Vecchio e nuovo, con le presenze e le assenze, insieme. E, cioè, gli artisti contemporanei presenti nei luoghi per secoli punto di aggregazione delle comunità che abitavano le case- grotte nel costone del torrente «Gravina». Lo scopo è quello di creare un contrasto visivo tra vecchio e nuovo: questo, in sintesi, il progetto «Presenze-assenze» ideato dall'Associazione «Amici della fondazione Pomairci-Santomasi » e dal Centro culturale «Zerouno» con il patrocinio della Regione, della Provincia e dell'Apt di Bari, del Parco nazionale dell'Alta Murgia e dei Comuni di Barletta e Gravina, che per tre domeniche, a partire da oggi, convoglierà appassionati d'arte, turisti, studiosi e semplici osservatori in quell'unicum che è Gravina, ma attraverso la visita ad otto luoghi storici e nello stesso tempo insoliti, trasformati in «gallerie d'ar - te» per ospitare mostre di autori contemporanei. Tutto ruota attorno allo slogan per «non essere troppo accademici».
Così dieci artisti italiani tra fotografi, pittori, video-installatori e scultori (Piero Ricucci, Simone Scortecci, Stefano Fanara, Umberto Arosio, Lorenzo Sole, Serena Natali, Francesco Mestria, Leo Zagariello, Orietta Fineo, Antonella Tolve) hanno agito direttamente sul paesaggio, visto che tutte le intercessioni interne ed esterne saranno temporanee e per nulla invasive. A questi dieci artisti, singolarmente o in team, è stato assegnato una zona di Gravina particolarmente affascinante sotto l'aspetto artistico e, però, ricca di riferimenti storici, per allestire una propria personale. Con un tema che rimanda alla tipologia geografica di Gravina urbanizzata e circondata, al contempo, da desertiche gravine un tempo abitazioni, rifugi, chiese, dicono gli ideatori del progetto. Un paesaggio unico, che i visitatori che saranno a Gravina oggi e domenica 21 e 28, con partenze da Foggia, da Barletta e da Bari con mezzi messi a disposizione dagli organizzatori, potranno apprezzare ancora di più attraverso le visite guidate alla civiltà rupestre condotte dal presidente degli «Amici della Fondazione», Marisa D'Agostino, e quelle artistiche alle mostre che sono curate dagli esperti del centro culturale «Zerouno» Un percorso tra antichità e modernità che attraverserà i luoghi più suggestivi dell'unicum rupestre di Gravina. Si comincia da Capotenda, all'imbocco del torrente e si prosegue per le chiese rupestri di San Vito Vecchio e San Nicola della Tufara, Santa Maria degli Angeli e Sant'Andrea, Cavato San Marco e San Basilio, accolti dagli artisti coinvolti nel progetto.
Domenica 14 Settembre 2008, 11:09
17 Ottobre 2025, 17:58
















