Tre ordinanze di custodia cautelare, due in carcere e una ai domiciliari, sono state eseguite dai carabinieri nell’ambito di un’inchiesta per detenzione e spaccio di sostanze stupefacenti, con l’aggravante del concorso nel reato, nonché di furto aggravato e ricettazione. Sono finiti dietro le sbarre Luigi Lanzo e suo cugino Vincenzo Rizzo, mentre ha ottenuto i domiciliari Carmen Altomonte, convivente di Lanzo. Le misure cautelari sono state firmate dal gip Benedetto Ruberto su richiesta del sostituto procuratore Lanfranco Marazia.
L’indagine è stata avviata nell’ottobre del 2014, quando i carabinieri di Maruggio, a seguito di una rapina ai danni di un imprenditore locale, incentravano le loro attenzioni sui tre arrestati, che avrebbero gestito un fiorente traffico di sostanze stupefacenti, soprattutto hascisc e marijuana, tra Maruggio, Sava e Manduria. Nel corso dell’attività investigativa, è emersa l’attitudine del gruppo a eludere i controlli dei carabinieri, la cui presenza ed operatività sul territorio veniva evidenziata anche dall’utilizzo di un linguaggio convenzionale nelle conversazioni intercettate, come «sta un casino butta la spazzatura», per significare che erano in atto perquisizioni e posti di blocco, nonché nel riferirsi alla sostanza stupefacente talvolta chiamata «cosa», talvolta «benzina» o «panino». Nel corso delle intercettazioni telefoniche sull'utenza in uso a Rizzo, è emerso inoltre il suo pieno coinvolgimento in un ulteriore ambito illecito: quello dei furti in abitazione.