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Morto a S. G. Rotondo
il tassista di Padre Pio

Morto a S. G. Rotondo
il tassista di Padre Pio

 
Francesco Trotta

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Francesco Trotta

tassista padre pio

A Matteo Ricciardi il frate disse: fatti una macchina e porta le persone in giro. Da allora ha fatto questo mestiere per 30 anni

Mercoledì 05 Ottobre 2016, 10:47

San Giovanni Rotondo - È scomparso domenica 2 ottobre, all’età di 87 anni, Matteo Ricciardi, il «tassista» di Padre Pio. Nel pomeriggio di ieri i funerali a San Giovanni Rotondo nella chiesetta antica del convento. Così lo ricorda Massimo Pitacco, suo grande amico: «Aveva quasi 90 anni e se li portava benissimo. Nella sua lunghissima carriera ha avuto il privilegio di accompagnare a San Giovanni Rotondo tanti personaggi illustri del cinema, dello spettacolo, diverse teste coronate, imprenditori, che lo preferivano anche per la cortesia e la discrezione con cui svolgeva il proprio lavoro. Era un signore di altri tempi. Ciao Matteo, siamo certi che Padre Pio sarà lì ad aspettarti alle porte del Paradiso».
«Sono l’unico tassista al mondo ad aver accompagnato un santo», amava spesso ripetere il Ricciardi in vita. Ed aveva ragione perché in effetti nella sua lunga carriera – tra l’altro propiziata da un suggerimento dello stesso padre Pio – durata più di 60 anni, gli capitò la «fortuna» di accompagnare, con la propria auto di servizio, il frate con le stigmate ai seggi elettorali per il voto (sarà stata forse l’unica volta che il futuro santo si recò alle urne).
Era il 23 maggio 1954 e a San Giovanni Rotondo, alla vista di quell’automobile con il futuro santo seduto di fianco all’autista, che percorreva in discesa la strada di collegamento tra il convento e il centro abitato (oggi viale Cappuccini), la folla di fedeli - Padre Pio raramente si muoveva dalla sua «casa» – entusiasta si accalcò attorno al veicolo, tanto che fu necessario ricorrere alla scorta dei carabinieri per accompagnare il frate santo al seggio elettorale.
Ricciardi sostenne sempre che fu tassista - a quei tempi un azzardo per un piccolo paesino di campagna del Gargano, seppure con un fraticello in «odore» di santità che richiamava frotte di fedeli - per volere di Padre Pio.
«Fatti una macchina e porta le persone in giro», gli avrebbe detto il frate con le stigmate al termine della confessione di un giorno speciale perché era il 4 ottobre 1950, festività di San Francesco d’Assisi.
Il giovanotto eseguì, si recò a Foggia e comprò una Fiat 1400 targata FG9345 e fece quel mestiere per 30 anni. Da allora quella è stata la sua vita. Uomo energico, Matteo Ricciardi è stato attivo finché ha potuto: qualche anno fa partecipò fattivamente alle proteste dei tassisti sangiovannesi contro i cosiddetti abusivi. Anche lì, come sempre, in prima fila a difendere il lavoro dei colleghi, lui tassista «Per volontà di padre Pio…».

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