di Antonio Gattulli
TERLIZZI - Luca Mazzone è d’oro. Che il ragazzo di Terlizzi fosse un campione dal multiforme ingegno nello sport, abbiamo imparato a conoscerlo. Ma che fosse capace di prendersi l’oro alle paralimpiadi di Rio nella prova a cronometro dell’handbike della categoria H2 è stata una piacevole notizia in un caldo pomeriggio di fine estate. Proprio come a Pontal, anzi lì la temperatura era molto più alta. Ma cosa vuoi potesse fare a un pugliese, abituato ad allenarsi sulle strade assolate della Murgia già in primavera, quando il caldo inizia a farsi sentire. Lungo un percorso affacciato sull’Oceano, Luca dalla città dei fiori si è andato a prendere il metallo più prezioso vincendo la sfida con l’americano William Groulx, lo stesso di tanti braccio di ferro nelle gare del mondiale di questa disciplina che ha coperto d’oro l’Italia in una giornata da incorniciare. Mazzone ha condotto la gara sin dall’inizio ed è stato sempre al comando coprendo il percorso in 32’07’’09.
PASSIONE - I successi nel nuoto tanto da meritarsi la partecipazione a tre paralimpiadi. Con l’oro sfiorato in due occasioni a Sydney. Poi la nuova scoperta, l’handbike, proprio quando sembrava fosse al crepuscolo della sua carriera di atleta. La passione e tanta determinazione hanno portato Luca a raggiungere il traguardo che ogni atleta sogna di tagliare nella sua carriera. La porta dei sogni resta apertissima. Oggi si replica con la prova in linea e domani gran finale con la staffetta con i tre tenori, Alex Zanardi, Vittorio Podestà e Luca Mazzone protagonisti con l’obiettivo di cantare all’unisono l’inno di Mameli.
FELICITA' - E’ un fiume in piena il nostro Luca Mazzone quando taglia il traguardo della corsa. Sul podio con il tricolore che sale in cielo manda un bacio volante a chi ha brindato per lui dall’alto: suo padre. «Questa medaglia è il coronamento di un sogno che inseguivo da una vita. Quanti sforzi ho dovuto fare per vincerla. Mi sono dovuto reinventare nell’handbike dopo averla sfiorata nel nuoto. E’ arrivata. Stento ancora a crederci ma è mia è posso stringerla forte. Saluto la mia Terlizzi e tutta la Puglia che porto sempre nel cuore».