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Foggia e la guerra alla lucciole
multe anche per abiti «osé»

 
Nicola PEPE

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Nicola PEPE

Foggia e la guerra alla lucciolemulte anche per abiti «osé»

Sabato 03 Settembre 2016, 11:13

FOGGIA - Per la guerra alla lucciole il Comune prevede la multa per abiti osé. Sono già 32, tra prostitute e clienti, le persone multate con 100 euro in poche settimane. E a quanto pare le casse erariali ne trarranno vantaggio visto che i diretti interessati - soprattutto i clienti in questoi caso - sono pronti subito a conciliare.

«È’ fatto divieto a chiunque, sull’intero territorio comunale, sulla pubblica via e su tutte le aree soggette a pubblico passeggio, offrire o richiedere prestazione sessuali a pagamento»: è il passaggio conclusivo dell’ordinanza antiprostituzione firmata di nuovo a inizio agosto dal sindaco Franco Landella: resterà in vigore per 6 mesi, sino al prossimo 31 gennaio. Già a fine agosto 2015 il sindaco firmò un’analoga ordinanza che restò in vigore sino a febbraio, che fece «registrare una significativa azione di contrasto del fenomeno della prostituzione su strada grazie all’intensa attività posta in essere dalle forze di polizia», si legge nelle motivazioni dell’ordinanza-bis.

La «violazione si concretizza con qualsiasi atteggiamento o modalità comportamento, compreso l’abbigliamento, che manifesti inequivocabilmente l’intenzione di adescare o di esercitare il meretricio sia con l’avvicinare le persone richiedendo e/o concordando prestazioni sessuali a pagamento, sia appartandosi per porre in essere la condotta».
Nell’ordinanza sindacale bis, si ribadisce che «le persone dedite alla prostituzione, vittime di violenza o di grave sfruttamento, ovvero in stato di particolare disagio, potranno essere avviate a programmi di sostegno e reinserimento psicologico e sociale attivi sul territorio comunale per il loro recupero». Quanto alle sanzioni vanno da un minimo di 25 ad un massimo di 500 euro, somma quest’ultima che scatta «per le persone» (siano essere lucciole o clienti) «che risulteranno recidive a partire dalla seconda violazione accertata in poi».

Tra i motivi posti alla base del divieto di prostituirsi in strada e di cercare prostituite, ci sono - oltre a situazioni di disturbo della quiete pubblica, di degrado igienico e rubano - anche problemi di sicurezza per la circolazione stradale. Nell’ordinanza infatti si parla «di grave compromissione della sicurezza della circolazione stradale sia urbana sia extraurbana, con particolare riferimento alla statale 16 Adriatica, nel tratto ricadente nell’ambito territoriale del Comune di Foggia». Ed è proprio sulla circumvallazione che è più massiccia la presenza di prostitute e clienti.

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