BARI - «Delusione e malcontento per la riforma della Buona scuola» hanno portato una cinquantina di professori neo-assunti a protestare davanti alla sede del Consiglio regionale contro la mobilità fuori regione, chiedendo al presidente della giunta, Michele Emiliano, di sostenere la loro battaglia. L’Assemblea legislativa pugliese si era già espressa in loro favore il 21 luglio scorso quando fu approvata all’unanimità la mozione sulla 'Buona Scuolà che impegna la giunta a portare all’attenzione della Conferenza permanente Stato-Regioni un confronto finalizzato a rendere la situazione stabile e duratura per il personale docente pugliese che rischia di essere trasferito verso le cattedre e gli istituti del Nord e Centro Italia.
«Lo scorso anno - ha spiegato Emiliano alla delegazione d’insegnanti - avevamo previsto ampiamente, senza mai usare il termine deportazione, quello che poi è avvenuto. La Buona scuola stava pesando su di voi che siete i principali collaboratori del sistema. Così affrontai la questione, anche dal punto di vista dei costi, dei tempi e dei trattamenti economici ed ero disponibile a dare una mano come Regione. Sono rimasto solo l'anno scorso e qualcuno è arrivato a dirmi che non esisteva il problema».
«Ebbene ora - ha sottolineato Emiliano - sto aspettando di sapere se anche quest’anno mi sono sbagliato. Come sempre agisco, non per fare il capopopolo, ritenendo questa vostra sia una battaglia vera. Così come sto parlando con voi avrò bisogno di parlare con i sindacati, che dal mio punto di vista devono tutelare tutti. Faremo il punto della situazione quanto prima, spero già in settimana. Intanto cercherò di parlare - ha concluso Emiliano - anche con l’Ufficio scolastico regionale».