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Xylella: Ue apre nuova infrazione
contro Italia per ritardi accumulati

 
Franco Giuliano

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Franco Giuliano

ulivi colpiti da xylella

Venerdì 22 Luglio 2016, 11:52

23 Luglio 2016, 16:34

(di Vincenzo Chiumarulo)
BARI - La Xylella fa sempre più paura all’Europa che intende impedire ad ogni costo che il batterio 'killer degli ulivì possa varcare i confini del Salento, in Puglia, e diffondersi altrove. L’Ue non è più disposta ad aspettare che l’Italia metta in pratica le sue direttive, tra cui l’abbattimento delle piante infette e di quelle sane nel raggio di 100 metri. E per questo ha aperto una nuova procedura d’infrazione contro l’Italia, la seconda dallo scorso dicembre, in quanto «è estremamente importante che attui pienamente» le direttive comunitarie e fermi «l'avanzata del batterio» che, secondo alcuni studi, è dannoso per circa 100 specie di piante.


La Commissione evidenzia che la situazione è «urgente» e spinge sull'acceleratore dando all’Italia solo 30 giorni, anziché i due mesi previsti, per rispondere alla lettera di messa in mora ed evitare che la procedura prosegua. Del resto, come precisato all’ANSA da una portavoce della Commissione, già lunedì scorso il ministro dell’Agricoltura, Maurizio Martina, era «stato informato dal commissario Andriukatis che la Commissione non avrebbe avuto altra scelta a meno che non fossero state prese azioni immediate».

Alla notizia della nuova procedura di infrazione Palazzo Chigi ha reagito convocando, la prossima settimana a Roma, la Regione Puglia per discutere di come contrastare il batterio. Un punto, questo, su cui il governatore Michele Emiliano è stato sempre chiaro: contrario agli abbattimenti ma disposto a tutto per salvare gli ulivi. Una linea che ha trovato terreno fertile nelle iniziative della Procura di Lecce che sta indagando per vari reati, tra cui la diffusione colposa di malattia delle piante e violazione dolosa delle disposizioni in materia ambientale. E che per questo ha sequestrato le piante destinate agli abbattimenti.

Si tratta degli alberi inseriti nel Piano per l'emergenza realizzato dall’ex commissario straordinario Giuseppe Silletti, indagato insieme ad altre nove persone. Ma "alla luce di questa seconda procedura di infrazione», ha spiegato  il procuratore di Lecce, Cataldo Motta, "valuteremo il ritiro del provvedimento di sequestro», anche "per evitare equivoci» sui ritardi nell’applicazione delle misure europee.

Il procuratore intende anche informare la Commissione degli effetti positivi che le buone pratiche «della potatura e della pulizia a terra in corrispondenza della chioma dell’albero», previste anche dal Piano fitosanitario della Regione, stanno avendo sugli ulivi nella fascia «tra Brindisi e Lecce», che «si sono ripresi completamente». Motta ricorda che la Corte di giustizia, nella recente sentenza con cui ha respinto il ricorso di alcuni agricoltori contrari agli abbattimenti, ha aperto alla possibilità di modificare le rigide direttive europee «qualora le condizioni delle piante fossero cambiate». 

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