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Cortei e flash mob contro test Invalsi
«Ha boicottato uno studente su due»

 
Flavio Campanella

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Flavio Campanella

Cortei e flash mob contro test Invalsi «Ha boicottato uno studente su due»

Giovedì 12 Maggio 2016, 13:11

14:48

BARI - Cortei, flash mob, lezioni di piazza in molte città d'Italia, Puglia compresa, per protestare e boicottare le prove Invalsi previste per oggi, somministrate ogni anno non solo alle scuole superiori, ma già dalle elementari e dalle medie. In alcuni casi, chi è rimasto in aula, secondo quanto indicato dall'Unione degli studenti, ha scritto «Studenti non numeri» sui test, oppure hanno letto libri durante la somministrazione della prova. 

Secondo l'Uds, «il 60% circa degli studenti di secondo superiore in tutta la Puglia , con picchi dell'85% a Taranto e del 70% a Bari, hanno deciso di boicottare i test invalsi. Il boicottaggio - si legge in una nota - che ogni anno registra un'adesione sempre maggiore e diffusa, è motivato dal rifiuto degli studenti -e non solo- della logica stessa di tali test, standardizzati e uguali per tutti gli indirizzi, il cui fine pare più quello di stilare classifiche che non di avere effettivamente uno sguardo d'insieme sul sistema formativo italiano.

“Non rifiutiamo la valutazione: rifiutiamo questo modello di valutazione, avente un valore punitivo e non pedagogico, volta a stilare classifiche fra classi o fra istituti, senza alcun interesse nel miglioramento reale della formazione” dichiara Nicolò Ceci, coordinatore dell’Unione degli studenti Puglia. “L'adesione massiccia al boicottaggio di oggi ci conferma che gli studenti, così come tanti docenti, non ci stanno ad un sistema che usa la valutazione come strumento di omologazione ed eliminazione delle differenze: rivendichiamo piuttosto una valutazione alternativa, che consideri il percorso formativo più che il risultato, cosa evidentemente impossibile con dei test a crocette. La logica dei test è la stessa della Buona Scuola, e punta a giudicare, punire e premiare: per questo continueremo a contestarla con forza”

“Da Monopoli a Bari, così come in molte altre città, presidi e professori sono arrivati a minacciare i singoli studenti di provvedimenti disciplinari, dall’abbassamento del voto in condotta, alla valutazione dei test ai fini del profitto scolastico, alle sospensioni” denuncia Giulio Gazzaneo dell’UdS Puglia “Per questo abbiamo attivato sportelli cittadini di SOS vertenze: come scritto anche nei regolamenti ufficiali dell’INVALSI, oltre che in numerose circolari del MIUR, le prove non possono in alcun modo essere utilizzate per la valutazione individuale”.

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