Alla Basilicata la palma di unica regione ad aver raggiunto il quorum, seguita dalla Puglia, entrambe con un dato di scrutinio che vede prevalere il 95% del sì alla cancellazione della norma che consente di tenere in cita le concessioni per la piattaforme entro le 12 miglia, e solo il 5% è stato destinato al no. Affluenza sotto la soglia minima, al 32,15% (31,19 considerando l'estero) con esiti assai diversificati nelle diverse regioni: può essere sintetizzato così il voto degli italiani per il quesito referendario sulle trivelle. Il mancato quorum cristallizza quindi la situazione a com'era in precedenza. E’ tuttavia da notare la diversità di performance messa in mostra dalle diverse Regioni, naturalmente con affluenze più generose in quelle che hanno promosso il quesito, Puglia e Basilicata su tutte. Il risultato di oggi, peraltro, ribadisce la validità della teoria secondo la quale quando il primo dato sull'affluenza non è a due cifre inevitabilmente il quesito è destinato a naufragare.
Regione leader nella messa a punto del referendum è la BASILICATA, che ha raggiunto il 50,4% di votanti. Tra le altre regioni che hanno promosso seguono il VENETO, con il 37,77%, la PUGLIA (42,11%), la LIGURIA (31,17%), le MARCHE (33,02%), il MOLISE (30,33%), la SARDEGNA (31,36%), la CALABRIA (26,51%) e la CAMPANIA (26,02%). Quindi, la percentuale dell’affluenza non si è avvicinata ai desideri dei consigli regionali impegnati in prima fila sul quesito referendario. Non hanno fatto di meglio, com'era prevedibile, le altre regioni.
In Puglia nel Salento si è registrata un alta affluenza con alcuni comuni che hanno superato l'asticella del 50%, idem nel Barese dove la città capoluogo - guidata dal renziano Antonio Decaro - ha registrato più del 40% di affluenza. Numeri alla mano, in città ha votato più gente del ballotaggio tra l'attuale sindaco e il suo antagonista, Mimmo Di Paola che segno il 36% di affluenza. Performance di votanti anche in Basilicata con Potenza capoluogo che ha superato il 58%.
In serata conferenza stampa del Premier Renzi che ha accusato di demagogia chi ha condotto questa battaglia sulle trivelle. «Una triste esibizione di chi perde e dice aver vinto. Un referendum che si poteva evitare. Abbiamo cercato di evitarlo per non sprecare 300 milioni di euro ma si è tenuto per esigenze e la voglia di conta da parte di qualcuno».
E ancora: «A qualche Regione che ci ha fatto la morale sulla bellezza del mare dico che è falso difendere il mare o dire di farlo mettendo in difficoltà qualche piattaforma. «ome si fa a parlare di mare quando troppe Regioni non utilizzano i fondi europei per pulire le nostre acque? Non hanno realizzato i depuratori affinché tutto il Paese abbia il mare pulito», concludeU. n intervento letto come un attacco frontale al Governatore della Puglia, Michele Emiliano, la cui replica non si è fatta attendere. "Non ho nessun
Un lungo intervento dedicato al governatore della Puglia che ha replicato a muso d'oro accusando il Premer di dire bugie: Nessun interesse personale, solo rappresentare gli interessi di una collettività che lo ha eletto. «Altro che sconfitta, abbiamo vinto» - ha chiosato il Governatore pugliese precisando che il movimento delle regioni che ha animato il referendum mirava a evitare un regalo da un miliardo di euro a quei petrolieri che avrebbero dovuto smantellare le piattaforme. Un Emiliano teso e irritato per quella che è apparsa come una vera e propria requisitoria contro di lui da parte del Premier. Il governatore ha anche ricordato come il Governo sia stato costretto a «ingoiare» cinque dei sei quesiti referendari e che senza tale azione di contrasto la Puglia si sarebbe ritrovata trivellazioni nel Salento o alla Tremiti. E sul numero dei votanti ha parlato di 15 milioni di persone, evidenziando altresì che si tratta della più alta partecipazione ai referedum negli ultimi 15 giorni a parte quello sull'acqua del 2011.
«Da oggi inizia una nuova storia. Come prima cosa - ha detto Emiliano - chiederemo la rimozione delle piattaforme in disuso». Il Presidente del Consiglio - al quale Emiliano ha chiesto scusa per qualche parola fuori luogo rivolta in passato - deve imparare ad ascoltare e rispettare i cittadini».
IL POST DEL GOVERNATORE SU FB - «Non si deve trasformare questa pagina di democrazia in una contesa personale, al solo scopo di evitare di entrare nel merito della questione». È un passaggio del post con cui il presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano, questa mattina su Facebook dà il «buongiorno all’Italia che partecipa e che non smette di informarsi, esprimersi liberamente, di battersi per il bene comune». Emiliano non cita il premier e segretario del Pd, Matteo Renzi. Ma è stato quest’ultimo stanotte, nel corso di una conferenza stampa al termine del referendum sulle trivelle, ad affermare che alcuni presidenti di Regione hanno sostenuto la consultazione popolare per motivi personali. Lo stesso Emiliano, nei commenti immediatamente successivi,ha detto che Renzi aveva dedicato a lui quasi tutta la conferenza stampa."Più di 15mln di persone,con il loro voto al Referendum - precisa Emiliano su Fb - hanno dato un indirizzo chiaro sulle politiche energetiche e industriali e,soprattutto, hanno detto che il mare va rispettato».