POTENZA - Poco dopo mezzogiorno si sono chiuse le porte dell’aula «Lepore», al primo piano del Palazzo di Giustizia di Potenza: con l’avvio dell’udienza del Tribunale del Riesame - che oggi ha esaminato due posizioni «minori», riservandosi di decidere - si è aperto un nuovo capitolo dell’inchiesta sul petrolio della Basilicata. L’udienza riprenderà venerdì, con la richiesta dell’Eni di dissequestrare due vasche del Centro Oli di Viggiano (Potenza) e il pozzo di reiniezione «Costa Molina 2», a Montemurro (Potenza).
Nello stesso palazzo di via Nazario Sauro, sempre venerdì (probabilmente nel pomeriggio) arriverà, per essere ascoltato dal «pool» potentino come persona indagata per abuso d’ufficio, Giuseppe De Giorgi, Capo di Stato maggiore della Marina. Proprio il nome dell’ammiraglio è al centro di un dossier anonimo - inviato alla Procura di Potenza, alla Procura militare, al Governo, ad alcuni quotidiani e ed altri destinatari - su presunte «spese folli e festini» a bordo di una nave da lui comandata.
Nelle pagine del dossier contro l’ammiraglio, si fa inoltre riferimento all’uso privato di un aereo della Forza armata, a trasferimenti e rimozioni di ufficiali che si sarebbero opposti alle sue richieste e ad altre condotte illegittime. Tutte accuse che, in una nota, la Marina ha rispedito al mittente: «I fatti contenuti nel dossier anonimo comparso sugli organi di stampa, forse dettati dall’autore per tutelarsi dal reato di calunnia, sono totalmente inesistenti». Smentite che non bastano a Lega e Sel, che, con due dichiarazioni distinte ma molto simili nel contenuto, evidenziano che «se le accuse dovessero rivelarsi fondate», l'ammiraglio dovrebbe dimettersi.
Il dossier e le nuove, inevitabili, polemiche politiche fanno aumentare l’attesa per l’interrogatorio di venerdì e per le risposte di De Giorgi alle domande dei pm che vogliono far luce sulla sua posizione all’interno del «quartierino», un presunto comitato d’affari di cui farebbe parte anche l’imprenditore siciliano Gianluca Gemelli (compagno dell’ex Ministra dello Sviluppo economico, Federica Guidi).
L’attenzione, soprattutto quella mediatica, è quindi tutta proiettata a venerdì, quando a Roma ci potrebbe essere un "vertice» sulla competenza territoriale per una parte dell’inchiesta. A Potenza, invece, in mattinata, riprenderà l'udienza del Riesame, con i ricorsi delle sei persone ai domiciliari, cinque dipendenti dell’Eni e l’ex sindaco di Corleto Perticara (Potenza), Rosaria Vicino (Pd).
Il collegio dovrà esaminare anche il ricorso dell’Eni sul dissequestro degli impianti. Per domani mattina, intanto, in un albergo di Potenza, la compagnia petrolifera ha convocato una conferenza stampa «per illustrare le migliori tecnologie disponibili e le migliori pratiche internazionali applicate» nel Centro Oli della Val d’Agri, dove la produzione da 75 mila barili al giorno è sospesa dallo scorso 31 marzo. Con i giornalisti, la compagnia farà anche «il punto sullo stato di qualità ambientale e sanitario».