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Emiliano: l'Europa favorisce
operazioni opache sull'olio

 
Rita Schena

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Rita Schena

Michele Emiliano governatore Regione Puglia

Vivace botta e risposta su Twitter tra il vicepresidente del Parlamento europeo, David Sassoli, e il governatore pugliese, Michele Emiliano, sulla decisione di Strasburgo di agevolare l’ingresso in Italia di 35mila tonnellate aggiuntive di olio dalla Tunisia

Domenica 13 Marzo 2016, 09:34

BARI - Vivace botta e risposta su Twitter tra il vicepresidente del Parlamento europeo, David Sassoli, e il governatore pugliese, Michele Emiliano, sulla decisione di Strasburgo di agevolare l’ingresso in Italia di 35mila tonnellate aggiuntive di olio dalla Tunisia senza dazi doganali, per aiutare l’economia del Paese.
Emiliano già venerdì aveva definito inaccettabile tale scelta perché ritiene danneggi l'olivicoltura italiana. E ora punta il dito contro il Parlamento europeo accusandolo di «favorire operazioni opache da parte degli imbottigliatori a danno dei produttori italiani di qualità».
Sassoli su Twitter ha scritto al presidente della Regione Puglia che «dalla Tunisia non viene olio extravergine ma solo olio di oliva che sarà diviso tra Paesi Ue», e lo invita a leggere un articolo in cui sono spiegati i dettagli della decisione. «Non capiamo a cosa serva - replica Emiliano - non certo alla Tunisia ma al massimo a qualche imbottigliatore per abbassare i prezzi anche» del «nostro olio». Sassoli risponde che «un conto è chiedersi a cosa serva, un altro è far circolare notizie sbagliate. Comunque è l’unico settore che possiamo aiutare». Secca la replica di Emiliano: «State favorendo operazioni opache da parte degli imbottigliatori a danno dei produttori italiani di qualità. Così non va».

«Aridaje - risponde Sassoli - non si parla di extravergine. E sugli imbottigliatori le regioni e autorità italiane facciano controlli severi». Il dibattito sul social è aperto e Emiliano ne parla anche con diversi internauti. Uno di loro gli chiede cosa si può fare «dopo il voto dell’europarlamento per difendere il nostro coltivato? «Chiedere a tutti di scrivere sule bottiglie che si tratta di olio tunisino - dice Emiliano - basterebbe questo». A chi gli dice che c'è scritto olio mediterraneo, Emiliano risponde: «Olio afro-europeo, ma di che parliamo! E chi tutela i consumatori?».
I timori del governatore pugliese sono espressi chiaramente in un altro tweet: «L'olio tunisino viene miscelato e nell’etichetta non c'è più traccia. Diventa italiano, spagnolo, ecc». Olio «pugliese e italiano - conclude - è meglio per tutti noi».

«Assolutamente condivisibile la mobilitazione per la difesa del made in Italy di Catania, con la partecipazione di migliaia di imprenditori agricoltori». Così l'on. Alberto Losacco (Pd) che continua: «L'iniziativa è finalizzata a difendere l'olio italiano dall'invasione di olio tunisino, autorizzato dall'Unione europea per sostenere l'agricoltura tunisina in grave difficoltà. La manifestazione in Sicilia, seconda regione produttrice di olio di oliva in Italia dopo la Puglia».
«L'approvazione dell’europarlamento - aggiunge Losacco - è una scelta che favorirà poco i produttori tunisini, ma di sicuro danneggerà quelli italiani, provocando fra l'altro l'aumento delle frodi a danno dei consumatori».

Già nel 2015 in Italia sono aumentate del 481% le importazioni dell’olio di oliva della Tunisia. Le nuove importazioni andrebbero ad aggiungersi alle attuali 56.700 tonnellate a dazio zero già previste dall’accordo di associazione Ue-Tunisia, portando il totale degli arrivi «agevolati» annuale oltre quota 90mila tonnellate, praticamente tutto l’import in Italia dal Paese africano. La difesa del made in Italy è oggi più che mai di straordinaria importanza. «È assolutamente necessario - conclude Losacco - che il consumatore venga messo in condizione di riconoscere le qualità delle produzioni italiane, che sono eccellenze che non hanno uguali nel mondo. E che quelle straniere non debbano in alcun modo confondersi con le nostre produzioni.
E Aifo Confartigianato, l’associazione italiana dei frantoiani oleari, lancia l’allarme: a rischio un altro prodotto simbolo della qualità made in Italy. Le decisioni europee sulla riduzione dei dazi all’importazione dell’olio dalla Tunisia avranno gravi conseguenze sui nostri 4.700 frantoi che producono in media 380.000 tonnellate annue di olio 100% made in Italy. Secondo Aifo Confartigianato «l'arrivo di 35.000 tonnellate di olio tunisino rappresenta l’ennesimo colpo ad un settore già fortemente penalizzato e che, negli ultimi 20 anni, ha visto dimezzato il numero delle imprese».

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