BARI - E’ sento sentito nella Procura di Bari questo pomeriggio come persona informata sui fatti il presidente dell’Amiu, Gianfranco Grandaliano, l’azienda municipalizzata barese dell’igiene urbana che si occupa della raccolta di rifiuti. Grandaliano è stato convocato dal pm Antimafia Roberto Rossi nell’ambito dell’indagine che ieri ha portato all’arresto di cinque persone, fra le quali il boss Franco Diomede, per estorsione ai commercianti del quartiere Carrassi di Bari. Dagli accertamenti della Squadra mobile Diomede risulta infatti un ex dipendente dell’Amiu, poi assunto dall’azienda H2o alla quale la municipalizzata ha affidato il servizio di pulizia e gestione dei bagni pubblici.
Sulla vicenda gli inquirenti stanno eseguendo accertamenti per capire come e quando sia stato assunto il pluripregiudicato barese che, dal bagno nei pressi della chiesa russa dove svolgeva servizio, avrebbe continuato, stando alle indagini della Dda, a costringere i commercianti a pagare soldi e spesa.
Grandaliano, a quanto si è appreso, ha spiegato i passaggi di quella assunzione. Diomede, infatti, era inizialmente un lavoratore assunto dall’azienda Splendid. A scadenza del contratto, nell’ottobre 2013, l’Amiu, sulla base di una apposita delibera del Comune che comprendeva una cosiddetta «clausola sociale di transito», ha assorbito tutti i lavoratori di quella ditta fino a nuovo bando. Il servizio è stato poi affidato con gara, nel luglio 2014, all’azienda H2o che, sulla base della stessa clausola, ha dovuto assorbire nel proprio organico tutti i lavoratori. Tra questi anche Diomede che nè l’Amiu e nemmeno l'H2o - stando a quando chiarito da Grandaliano - avrebbero potuto escludere dall’elenco dei lavoratori.
Racket al mercato a Bari

Grandaliano convocato dal pm antimafia Roberto Rossi nell’ambito dell’indagine che ha portato in cella 5 persone, fra le quali il boss Franco Diomede
Venerdì 19 Febbraio 2016, 18:54