BARI - Se è vero che anche il più lungo dei viaggi comincia col più piccolo dei passi, il cammino fatto dall'associazione Nel Gioco del Jazz lo dimostra pienamente. Il sodalizio animato da Donato Romito, con la direzione artistica di Roberto Ottaviano e il coordinamento di Pietro Laera, celebra il suo sesto anno di vita con un riconoscimento di tutto rispetto: l'ingresso nel Fus (il Fondo unico ministeriale dello Spettacolo) con un finanziamento di diecimila euro; una cifra apparentemente irrisoria, ma, come ha sottolineato Romito presentando la stagione, «sufficiente a portarci al pareggio, poiché va ad aggiungersi alla nostra prima forza, costituita dal botteghino». Sono infatti tremila gli spettatori paganti che, nella passata stagione, hanno seguito i concerti dell'associazione.
La data dell'inaugurazione è fissata il prossimo 16 novembre allo Sheraton con il concerto del raffinato duo di pianoforte e contrabbasso formato da Kenny Barron e Dave Holland; il concerto inaugurale con la pianista e cantante chicagoana Patricia Barber, inizialmente in programma per il 24 ottobre, è stato infatti rinviato al 17 marzo, a causa di una frattura al piede che ha costretto l'artista a rinviare il proprio tour europeo.
Nell'illustrare il programma, Ottaviano ha sottolineato che le scelte operate quest'anno guardano tanto il jazz della strada maestra, quanto le sue declinazioni più contaminate. Gli appuntamenti proseguiranno quindi il 23 novembre con i Gaia Cuatro, una formazione eclettica che porta il jazz sulla border line con le musiche «altre». Il 16 dicembre sarà di scena la vocalist Shawn Monteiro per una ricognizione canora dell'universo afroamericano dal jazz al soul; il 28 gennaio lo stesso Ottaviano renderà omaggio al proprio maestro, il sassofonista Steve Lacy nel decennale della scomparsa, esibendosi in duo con Alexander Hawkins, un pianista inglese che segue la strada maestra tracciata dai suoi connazionali Stan Tracey e Gordon Beck; il 21 marzo sarà di scena il trio del pianista Marc Cary, tra le figure di spicco della nuova scena newyorchese che si suole definire con il termine di Black american music; l'11 aprile infine la voce di Jacqui Naylor, una cantante bianca non propriamente di rango jazzistico, che s’inserisce in quel filone pop-country nel quale si è fatta apprezzare Norah Jones. A questi appuntamenti, si aggiungeranno quindi due «chicche» illustrate da Laera, ovvero il quartetto Bach 2 Jazz, con le sue riletture jazzistiche del grande musicista tedesco e il Trio Des Alpes, con un programma cameristico di stampo più classico.
Parole di apprezzamento per la sapiente miscela di generi e stili realizzata in questo cartellone sono venute dall'assessore regionale Silvia Godelli – unica rappresentante degli enti locali intervenuta all'incontro - che, nel citare come esempio i numeri del Parco della musica di Roma, ha anche affermato: «Non è vero che la musica è in crisi. La vera crisi è di un Paese che non sa riconoscere l'importanza e la ricchezza del nostro sistema musicale e culturale». E ha ricordato i risultati ottenuti in Puglia con il programma di Puglia Sounds.
Sempre da Ottaviano, poi, una gustosa anticipazione per la fine del 2015: saranno ospiti di Nel Gioco del Jazz il batterista Jack DeJohnette col suo trio di figli d'arte: Ravi Coltrane e Matthew Garrison e la cantante portoghese Dulce Pontes, che invece inaugurerà la stagione n. 7 con un’orchestra sinfonica.