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Appalti alla 'ndrangheta a Vibo Valentia 23 arresti

 

Martedì 06 Febbraio 2007, 00:00

02 Febbraio 2016, 19:34

VIBO VALENTIA - Sgominata dalla polizia di Stato di Vibo Valentia una pericolosa associazione mafiosa che teneva sotto scacco la città: appalti pubblici, imprenditori, commercianti. Eseguite nel corso della nottata 23 ordinanze di custodia cautelare. Alle indagini dell'operazione denominata NeuwSunrise (nuova alba) coordinata dalla Dda di Catanzaro, oltre alla squadra mobile di Vibo Valentia diretta dal vice questore Rodolfo Ruperti , hanno partecipato la Direzione nazionale antimafia e lo Sco. Nelle fasi esecutive sono stati impiegati circa 200 uomini appartenenti a tutte le questure calabresi, a quella di Foggia, di Taranto e Messina, nonchè dell'anticrimine di Rosarno.

Ventitrè fermi sono stati disposti dalla Direzione distrettuale antimafia di Catanzaro, nell'ambito dell'operazione «New sunrise» (nuova alba), finalizzata a colpire la cosca Lo Bianco di Vibo Valentia, che avrebbe messo in atto una serie di intimidazioni ed estorsioni ai danni di imprenditori della città, nonchè di alcune ditte impegnate in appalti all'interno dell'Azienda sanitaria n.8 di Vibo.
I provvedimenti, firmati dal sostituto procuratore della Dda Marisa Manzini, sono stati eseguiti dagli uomini della Squadra Mobile di Vibo Valentia. Questi i nomi delle persone fermate: Carmelo Lo Bianco (65 anni), Paolo Lo Bianco (44), Carmelo Lo Bianco (62), Francesco Barba (45), Filippo Catania (56), Domenico Franzone (50), Antonio Lo Bianco (59), Raffaele Franzè (64), Giuseppe Lo Bianco (62), Raffaele Antonio Barba 39), Nazzareno Lo Bianco (54), Leoluca Lo Bianco (48), Carmelo Lo Bianco (45), Rosario Pugliese (41), Nazzareno Franzè (45), Andrea Mantella (37), Salvatore Mantella (31), Francesco Scrugli (37), Domenico Rubino (47), Carmelo Salvatore D'Andrea (69), Rosario Comito (38), Leonardo Santo Manco (46).
Al momento risulta irreperibile Michele Lo Bianco, 59 anni, il quale già nei giorni scorsi, stando a quanto era stato intercettato dagli agenti della Squadra Mobile di Vibo Valentia, aveva manifestato propositi di fuga. L'esecuzione dei fermi, secondo quanto è stato comunicato nel corso di una conferenza stampa a Catanzaro, si è resa necessaria a causa del pericolo di fuga di molti indagati. Nel corso di una serie di intercettazioni telefoniche ed ambientali, infatti, i poliziotti hanno ascoltato i propositi di fuga dei presunti affiliati al clan, che avevano capito di essere oggetto di indagini delle forze dell'ordine e temevano di finire al centro di una retata.
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