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Orazio e Paolo due ragazzi Down e la sfida della loro pucceria

 
Orazio e Paolo due ragazzi Down e la sfida della loro pucceria

Martedì 21 Gennaio 2014, 11:04

03 Febbraio 2016, 04:17

di MIMMO SAMMARTINO

POTENZA - L’indirizzo è Vico Francesco Stabile 10, uno dei vicoletti di via Pretoria, nel centro storico di Potenza. È lì che, da domenica sera, è aperto un nuovo locale. È una «pucceria» (dal nome «puccia», indicanti alcuni tipici panini leccesi) e una birreria artigianale dal nome bislacco: «Assurd». Tanto per evidenziare le incredibili peripezie che si sono dovute superare per avviare questa avventura. Un’avventura particolare partita da quattro persone della cooperativa «Riccodentro», così chiamata per ricordare Riccardo («Ricco») Biazzo, operatore dell’Apofil, scomparso prematuramente lo scorso 30 ottobre. È stato un omaggio a una persona straordinaria e generosa verso gli altri. L’unicità di questa esperienza è che vede protagonisti anche Orazio e Paolo, 20 anni ciascuno, due ragazzi affetti dalla sindrome di Down.

Con loro, a mettersi in gioco, Dino e Michele, già educatori del progetto che mira a realizzare percorsi di inserimento dei ragazzi con questo genere di problemi. Carmela De Vivo è presidente della sezione di Potenza dell’Associazione italiana persone Down (Aipd). Una delle cinque realtà che operano sul territorio lucano: c’è un’altra sezione Aipd a Matera e i gruppi di Tramutola, Lauria e Venosa.

«Nonostante le difficoltà incontrate - spiega Carmela De Vivo - tutto alla fine si è reso possibile. I quattro protagonisti sono stati molto determinati nel realizzare questa attività autonoma che si inserisce nel programma che mira a far crescere percorsi di autonomia. Solo nella nostra sezione, ci sono altri sei ragazzi Down che operano nell’ambito della cooperazione sociale. Due altri ragazzi lavorano presso strutture private. E adesso per Paolo e Orazio, con Dino e Michele, è partita l’operazione “pucceria”. Peraltro Orazio e Paolo contestualmente stanno effettuando uno stage di lavoro presso la Biblioteca Nazionale di via del Gallitello, sempre a Potenza».

Nella sezione di Potenza ci sono una trentina di persone affette dalla sindrome di Down che frequentano questi percorsi di inserimento e di autonomia. Vanno dai 12 anni in su. Molti ancora frequentano le scuole. Altri sono in età di lavoro. Come Paolo e Orazio, appunto. «Una cosa dev’essere chiara - spiega Carmelina De Vivo. - Un’impresa come quella della “pucceria”, anche per esplicita volontà dei ragazzi protagonisti, non è assolutamente u n’operazione per così dire “protetta”. Non lo è e non lo vuole essere.

Orazio, Paolo, Dino e Michele hanno accettato la sfida. Si sono messi in gioco e sanno che l’impresa dovrà essere capace di reggersi sulle proprie gambe. Per adesso sono partiti solo con l’apertura serale ma, già dal prossimo mese di marzo, hanno in programma anche l’apertura all’ora di pranzo. Preparano questi panini particolari, propongono birre artigianali di qualità e mettono a valore anche alcune ricette della cucina tradizionale lucana». L’Aipd ci crede. E da tempo sta lavorando su questa strada. Fa da punto di riferimento. Accoglie, sostiene progetti e iniziative per offrire u n’opportunità alle persone affette dalla sindrome di Down. Ma deve combattere per la propria stessa esistenza. «Per una serie di situazioni contingenti (la vendita della struttura in cui sono ospitati, da parte della Provincia) - spiega Carmela De Vivo - rischiamo di essere sfrattati». Non sarebbe una gran figura per le nostre istituzioni.
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