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A Taranto
11 Gennaio 2016
TARANTO - E’ stato «un gesto di grande amore e rispetto della vita». Così oggi il direttore generale dell’Asl di Taranto Stefano Rossi e il direttore sanitario Filomena Leone commentano il prelievo multiorgano effettuato sabato scorso nel presidio ospedaliero Santissima Annunziata su una bimba di otto mesi morta a causa di una grave insufficienza respiratoria che la affliggeva sin dalla nascita. La giovanissima coppia di genitori ha autorizzato il prelievo di organi, consentendo all’equipe medica specialistica di avviare il protocollo e le procedure, previsti in questi casi.
«In pochissime ore - spiega l’Asl - sono giunti al SS Annunziata di Taranto, in aereo, atterrando presso l’aeroporto di Grottaglie, chirurghi da Bergamo, Bologna, Padova, i quali hanno potuto operare grazie al supporto medico, infermieristico e tecnico dei sanitari tarantini, diretti per l’occasione dal dottor Pasquale Massimilla, del reparto di Rianimazione del presidio centrale». Il collegio specialistico era composto dai medici Fusillo, Montrone, Carbotti. Il cuore della piccola tarantina è andato a Bologna; il fegato a Padova; l’intestino a Bergamo, dove era presente l’unico «ricevente compatibile» a livello nazionale. Non è stato possibile espiantare pancreas e reni per mancanza di «donatori compatibili».
L’azienda sanitaria locale precisa come «l'evento chirurgico superi l’ordinarietà per più motivi. Primo tra tutti che la donatrice avesse 8 mesi; che l’ultimo intervento in parte simile, a Taranto, è avvenuto oltre 20 anni fa».
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