ROMA - Gli ultimi scioperi del personale Alitalia sono stati degli «scioperi maledetti» perché hanno fatto perdere all'azienda tra i 60 e gli 80 milioni di euro. È quanto ha riferito il presidente e amministratore delegato dell'Alitalia Giancarlo Cimoli, intervenendo in Senato alla Commissione riunita delle due Camere dove è stato convocato per esporre i problemi dell' aviolinea.
«Esclusi i fermi dovuti all'emergenza neve, ci sono stati tra i 60 e gli 80 milioni di minori ricavi per gli scioperi di questi ultimi giorni» ha detto Cimoli.

Cimoli ha poi parlato della situazione finanziaria della Compagnia di bandiera. «Il successo dell' aumento di capitale - ha dichiarato - ha fatto sì che Alitalia sia un' azienda caratterizzata sul mercato europeo come una compagnia con solidità finanziaria grazie anche a disponibilità liquide superiori al miliardo di euro».
«Non credo che ci siano motivi oggettivi per dimettermi, ma se li avessi ne parlerei con l' azionista - ha poi aggiunto -. Le cifre che vi ho dato - ha detto ai parlamentari - credo siano sufficienti a giudicare la mia gestione: bisogna fare almeno una piccola equiparazione rispetto agli 800 milioni di perdita che la società ha subito nel 2004».

Quindi è passato ad esporre la questione dell'offerta di acquisto presentata per la Compagnia "Volare". «Se Volare fosse ceduta ad Air One per Alitalia sarebbe una sventola da 125 milioni di euro».
Cimoli ha lasciato intendere che con questa cifra si intende l'impatto sul conto economico nell'arco del piano aziendale che finisce nel 2008.
Ha quindi riferito di aver dato mandato ai suoi avvocati di studiare la situazione dopo le accuse contenute alla sua gestione in un documento del sindacato. «Se un sindacalista mi da dell'imbroglione lo denuncio e così se dice che perdiamo 270 milioni» ha detto Cimoli in occasione di un suo intervento in Parlamento. «Sto cercando di tutelarmi con i nostri avvocati perché queste notizie che poi vanno sui giornali ci fanno del danno» ha detto Cimoli.