«Il mandato di arresto europeo – ha confermato il portavoce – gli è stato notificato ieri. L'imputato, attraverso un collegamento video, apparirà il prossimo 30 settembre in aula a Londra e il mandato verrà aggiornato. Questo avverà ogni 28 giorni».
La Procura britannica ha però escluso categoricamente l'ipotesi di estradizione temporanea. «L'imputato – ha spiegato il portavoce – resterà in Gran Bretagna per tutta la durata del procedimento giudiziario attivato a suo carico».
Questo significa non solo il processo di primo grado, ma anche un eventuale appello, sempre che il tribunale commini una sentenza di condanna e sempre che, in quel caso, il procedimento dovesse imboccare la strada del secondo grado. La CPS non ha voluto dare nessuna indicazione sui tempi. Una volta terminato il procedimento, ha concluso il portavoce, Restivo potrà essere estradato in Italia per affrontare l'eventuale processo ma dovrà comunque tornare in Gran Bretagna «a scontare l’eventuale pena».
ORE 19:44 - LA REAZIONE DELLA PROCURA DI SALERNO, I PROCESSI INGLESI DURANO POCO
La Gran Bretagna nega l'estradizionedi Danilo Restivo, prima della conclusione del processo Barnett? Non è una sorpresa per i pm di Salerno, che confidano, però, nel fatto che i processi inglesi sono brevi. I magistrati salernitani conoscono la legge inglese e temono una risposta del genere – ora solo anticipata da un portavoce della Procura della Corona – dal momento dell’arresto di Restivo, per l’omicidio della sarta del Dorset, quello 'strappò assai poco gradito dagli inquirenti del caso Claps.
Quelli inglesi però – fanno notare oggi in Procura reagendo alle parole del Prosecution Service (CPS), che ha escluso una consegna temporanea di Restivo, prima della eventuale sentenza di appello – sono procedimenti di gran lunga più brevi di quelli italiani. Anche in casi molto delicati possono durare poche settimane.
ORE 19:47 - «DISCUTIBILE» LA RISPOSTA INGLESE
La risposta del portavoce del Cps mostrerebbe un orientamento “discutibile”, secondo i magistrati salernitani: sarebbe questa una interpretazione restrittiva della legge inglese, secondo una fonte giudiziaria. Il detenuto per un titolo cautelare interno, è il ragionamento, potrebbe essere già estradato dopo la sentenza di primo grado; è avvenuto così, ad esempio, in un caso di collaborazione con l’Olanda, ricorda la stessa fonte.
La magistratura salernitana attende a questo punto di capire, attraverso i magistrati di collegamento – e una risposta è attesa a giorni – quali siano i tempi previsti per il procedimento britannico, cui è sottoposto Restivo per l'omicidio di Heather Barnett. Proprio in base a questo segnale, infatti, si capirà anche da quale orientamento assumere sulla decorrenza stessa della misura cautelare italiana. A partire dalla esecuzione dell’arresto italiano, infatti, la decorrenza cautelare “di fase” è di un anno.
Secondo una giurisprudenza di Cassazione – cui la Procura farà verosimilmente riferimento – la misura italiana di custodia per Restivo decorrerà a partire solo dal momento in cui il trentottenne potentino sarà messo a disposizione degli inquirenti italiani da parte degli inglesi.
ORE 19:55 - RESTIVO RESTERA' IN CARCERE A LONDRA FINO AL PROCESSO
Danilo Restivo, il 39enne potentino accusato dell’omicidio della sarta britannica Heather Barnett e sospettato numero uno nel caso Elisa Claps, è stato tradotto ieri dalla prigione di Whinchester alla City of Westminster Court di Londra dove un giudice della Corona gli ha notificato il mandato di arresto europeo con il quale viene formalmente incriminato per l’omicidio della studentessa di Potenza assassinata il 12 settembre del 1993.
ORE 19:56 - TUTTE LE PROCEDURE GIURIDICHE TRA LE DUE PROCURE
Dal punto di vista delle procedure, a gestire le operazioni di notifica degli atti è stata la Serious Organised Crime Agency britannica (SOCA) - ente che, tra i vari compiti, ha anche quello di sovrintendere l'esecuzione dei mandati internazionali d’arresto. Il provvedimento emesso la scorsa settimana dalla magistratura di Salerno è stato inviato – si è appreso da fonti diplomatiche - tramite il Ministero della Giustizia italiano. Con la notifica dell’atto, spiegano alla SOCA, il ruolo dell’agenzia si può dire ormai concluso e la 'palla' è ora passata al Crown Prosecution Service.
Stando a quanto si apprende da fonti vicine all’indagine, nell’udienza del 30 giugno prossimo – che si terrà presso la City of Westminster Magistrates' Court, ovvero il tribunale di Londra-centro incaricato della gestione di tutte le richieste di estradizione e dei casi di terrorismo che coinvolgono la Gran Bretagna – dovrebbero essere notificati a Restivo altri atti giudiziari legati alla vicenda Claps.
ORE 20:00 - LEGALE DELLA FAMIGLIA CLAPS, VEDREMO COSA DIRA' IL GIUDICE
«Questa è una posizione espressa dalla Procura, si dovrà vedere cosa decide il giudice». L'avvocato della famiglia Claps, Giuliana Scarpetta, commenta in questi termini le affermazioni del portavoce del Crown Prosecution Service (CPS), secondo il quale Danilo Restivo non sarà estradato in Italia prima della fine del processo.
«Ho studiato la questione e loro hanno leggi interne di recepimento del Mae, che potrebbero anche obbligarli a non estradarlo fino alla definizione del processo», ha detto la Scarpetta. «Io però confido molto sulla consegna provvisoria nelle more – ha concluso l’avvocato – sarò una inguaribile ottimista, ma io credo che ce lo daranno prima».