Interventi immediati a tutela delle opere d’arte italiane, dopo le azioni di attivisti che nelle ultime settimane hanno imbrattato opere d’arte nei principali musei del mondo per attirare l’attenzione sulla deriva ambientale e sul riscaldamento globale. Ad annunciarli è il ministro della Cultura Gennaro Sangiuliano, che, oltre alla copertura in vetro per i quadri, parla di un rafforzamento dei livelli di protezione dei musei, con conseguente rischio di aumento dei costi dei biglietti d’ingresso.
QUI BARLETTA
«La sicurezza delle opere come priorità assoluta». Questo alla base del ragionamento di Savino Filannino, dirigente del settore cultura del comune di Barletta, città che ospita «anche la collezione De Nittis e tanti altri quadri e opere d’arte presenti a palazzo della Marra e nel castello».
«Certamente è indispensabile attrezzarsi al meglio delle possibilità contro chi volesse colpirle. Tuttavia non posso non ricordare che qualche giorno fa mentre ero in delegazione con il sindaco Cosimo Cannito alla “The Phillips Collection” di Washington Dc in occasione della mostra “An Italian impressionist in Paris: Giuseppe De Nittis” mi ha colpito colpito molto il livello di sicurezza alla luce della presenza di diversi inservienti specializzati presenti in ogni sala che vigilavano con estrema concentrazione sui visitatori. Purtroppo da noi, per problemi di bilancio, tutto questo è impossibile».
Filannino, prosegue, «quanto dichiarato dal Ministro della cultura Gennaro Sangiuliano relativamente all’innalzamento dei livelli di sicurezza è molto importante». Poi, in merito alla copertura finanziaria per raggiungere l’obiettivo, aggiunge: «I Comuni, come è noto, non dispongono di particolari dotazioni finanziarie per la cultura. Tuttavia ci adopereremo per raggiungere l’obiettivo di salvaguardare al massimo le opere d’arte».
La conclusione di Filannino: «A Barletta, molte opere del De Nittis sono coperte da un vetro e la collezione è vigilata da un sistema di videosorveglianza 24 ore su 24 collegato con la sala operativa della vigilanza. I nostri addetti alla sicurezza sono molto attenti nell’osservare chi entra a visitare i quadri».
QUI LECCE
«Più che teche di vetro per proteggere il nostro patrimonio artistico e culturale, occorre maggiore educazione all’arte e alla bellezza».
È laconico Luigi De Luca, dal 2017 direttore del Polo Bibliomuseale di Lecce che comprende il museo «Sigismondo Castromediano», la biblioteca «Nicola Bernardini», la biblioteca «Girolamo Comi», l’«Archivio Carmelo Bene» e il «Museo della Stampa Città di Lecce».
De Luca parla dell’importanza dei musei, luoghi educativi per eccellenza, soprattutto per le nuove generazioni e per i ragazzi che stanno formando la propria coscienza e il proprio intelletto: «I musei - dice - devono stare dentro le contraddizioni della società contemporanea».
La decisione presa dal ministro della Cultura, Gennaro Sangiuliano, avrà ovviamente delle conseguenze, in primis sul prezzo del biglietto per entrare nei musei e accedere alle mostre. «Capiremo se sarà obbligatorio e ci regoleremo di conseguenza», aggiunge De Luca che evidenzia come il Polo Bibliomuseale di Lecce sia particolarmente attento alla protezione del patrimonio culturale conservato. «I nostri musei sono dotati di un sistema avanzato di protezione passiva con videosorveglianza a circuito chiuso e dispongono di una vigilanza h24».
Al di là delle teche di vetro, direttore, cosa chiederebbe al ministro Sangiuliano?
«Maggiore attenzione per i piccoli musei di provincia che costituiscono il tessuto connettivo del sistema museale nazionale. Sono il tessuto identitario del nostro Paese, sono luoghi vivi nei quali si conserva, tutela e promuove la storia e la cultura dei luoghi. Sempre più spesso i piccoli musei sono anche luoghi di incontro oltre che di educazione all’arte e alla bellezza».