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Pnrr, la Puglia è la terza regione in Italia per risorse destinate a rigenerazione urbana

 
Redazione online

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Pnrr, basta confusione: crescita e riequilibrio gli obiettivi primari

Ed è la prima per ammontare dei finanziamenti (394 milioni) e numero di 'Progetti innovativi nazionali sulla qualità dell’abitare' (Pinqua) finanziati, sono ben 21

Venerdì 07 Ottobre 2022, 14:18

«La Puglia, con 980 milioni di euro, è la terza regione in Italia per le risorse destinate dal Pnrr alla rigenerazione urbana e la prima per ammontare dei finanziamenti (394 milioni) e numero di 'Progetti innovativi nazionali sulla qualità dell’abitare' (Pinqua) finanziati, sono ben 21. Piazza d’onore alla Lombardia con 17 Pinqua finanziati con 393 milioni di euro». Sono questi alcuni dei dati della relazione del Centro Studi Ance, presentata durante l’assemblea pubblica di Ance Bari e Bat dal titolo 'Rigenerazione urbana e Pnrr. Concertazione pubblico-privato per un’efficace attuazionè, alla quale ha partecipato anche la presidente di Ance Federica Brancaccio.
Dalla relazione è emerso anche che le risorse del Pnrr per l'edilizia già 'territorializzatè in Puglia (cioè, per le quali sono stati già individuati i territori in cui produrranno i loro effetti), ammontano a 6,8 miliardi di euro, pari al 7% circa del totale nazionale, pari a 98,4 miliardi.
«Le risorse per i nostri territori sono davvero ingenti - ha spiegato il presidente uscente di Ance Bari e BAT e vicepresidente Inarch, Bebbe Fragasso - e il partenariato pubblico-privato è l’unico strumento in grado di garantire tempi certi di realizzazione rispetto a quello che una pubblica amministrazione riuscirebbe a fare senza l’appoggio del privato». «È doveroso sottolineare - ha evidenziato nelle conclusioni dei lavori la presidente di Ance Federica Brancaccio - il contributo del nostro settore alla creazione di ricchezza per il Paese: basti considerare che, nel 2021, un terzo della crescita poderosa del 6,7% del Pil italiano lo si deve agli investimenti nelle costruzioni. La stessa cosa, anche se con un Pil più basso, si verificherà nel 2022».

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