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Puglia, la consulta diocesana si appella agli elettori: «Attenzione a chi votate»

 
Redazione online

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Elezioni comunali

Foto d'archivio

Sullo sfondo il pericolo delle infiltrazioni mafiose nel tessuto politico ed economico di Molfetta, Terlizzi e Giovinazzo

Domenica 24 Aprile 2022, 10:06

10:08

BARI - La Consulta diocesana delle Aggregazioni Laicali e dell’Ufficio diocesano per la Pastorale Sociale e del Lavoro lancia un appello agli elettori in vista del rinnovo di sindaci e consigli comunali di Molfetta, Giovinazzo e Terlizzi e dice: «Abbiate una visione lungimirante, e fate attenzione ai percorsi personali dei candidati» che devono garantire «una statura morale che non lasci spazio a dubbi o pendenze».

Il monito arriva all'indomani della della relazione al Parlamento della Direzione Investigativa Antimafia (DIA) sul primo semestre 2021. Le città di Molfetta, Terlizzi e Giovinazzo, insieme ad altre del nord e sud barese, risultano essere sempre più sotto scacco «di clan e famiglie tristemente note, che ne hanno fatto le piazze per i propri illeciti affari. Si tratta di criminalità non occasionale, ma sistematizzata, che si palesa nella rete organizzata di furti ed estorsioni, nella recrudescenza dello spaccio della droga, nel mercato sempre più fiorente dell’azzardo e dell’usura».

La consulta diocesana non esita a definire «realtà mafiosa» quanto si vive,una logica «che spesso si infiltra nella gestione economica e amministrativa delle città, generando zone d’ombra. La pratica diffusa del clientelismo e la rete di favori reciproci all’attenzione dalla magistratura indicano che in alcuni casi i tentacoli della criminalità si allungano nelle zone di competenza delle Istituzioni minando i presidi della legalità, che dovrebbero invece rappresentare lo Stato».

Ecco quindi l'appello a «una lettura politica delle dinamiche amministrative nei nostri territori, ricostruendo i percorsi talvolta tortuosi di liste elettorali ed alleanze. La logica mafiosa non è solo appannaggio di criminalità e amministrazioni deviate: spesso pervade pensieri, comportamenti, azioni dell’uomo comune. La cortigianeria, con la prassi del favore dato e ricevuto, sembra ormai entrato in una sorta di codice radicato a livello popolare».

«Il convincimento che nessuno dà niente per niente - è la conclusione - riguarda anche la pratica del
consenso elettorale. La delusione e la sfiducia nelle persone che ricoprono cariche istituzionali, giustifica repentine conversioni, alla ricerca di un qualsivoglia vantaggio personale. Così succede che si diventi numeri in quota ad un pacchetto di voti, messi sul tavolo per stipulare accordi, avanzare richieste, distribuire poltrone. In occasione delle prossime non ci disuniamo! Manteniamo questa unità, che ci fa scegliere candidati e liste in base a ciò che riteniamo, nell’intimo della coscienza, oggettivamente più giusto, coerente, in linea con quanto di costruttivo, onesto, libero, possiamo garantire oggi, per domani, alla nostra città in termini amministrativi». 

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