«Credo fermamente che i processi si debbano discutere solo nelle sedi giudiziarie ma non posso non tener conto che un giudizio sommario si è già instaurato nel contesto mediatico e ho il sacrosanto dovere, non solo il diritto, di affermare la mia piena estraneità alla vicenda oggetto della indagine della magistratura». Lo dichiara in una nota l’assessore al Personale della Regione Puglia, Gianni Stea, indagato per aver tentato, in concorso con il dg Asset Puglia Elio Sannicandro e l’avvocato barese Salvatore Campanelli, di indurre indebitamente i rappresentanti di una azienda di Noci a rinunciare a controversie in corso con la Regione. «Credo nella magistratura e nel servizio che rende ogni giorno al Paese e a tutela dei cittadini. Credo, non meno - continua Stea - , nella presunzione di non colpevolezza consacrato dalla Costituzione».
Stea, assistito dall’avvocato Alessio Carlucci, ricostruisce la vicenda di cui è accusato, risalenti al 2019 quando era assessore regionale all’Ambiente, annunciando che chiederà alla Procura «di essere ascoltato nei tempi più brevi per illustrare con la massima serenità la mia versione dei fatti». L’episodio contestato nasce da «un incontro avvenuto nel mio ufficio istituzionale - spiega l’assessore - per la risoluzione di una vicenda tecnica» relativa a «non meglio precisate divergenze tecniche» tra l’impresa e la Regione. «L'addebito specifico che mi riguarda - continua Stea citando l’imputazione - è consacrato nelle sole seguenti parole 'nel corso dell’incontro l’assessore Stea interveniva più volte per esortare tutti i presenti a risolvere il tutto al più prestò. In altre parole, avrei sollecitato entrambe le parti a trovare una soluzione al loro conflitto, peraltro nel pieno rispetto della legalità».
CAMPANELLI SI DIMETTE - «Sono completamente estraneo ai fatti che mi vengono addebitati. Ho svolto il mio ruolo di consulente legale nell’interesse esclusivo dell’amministrazione e non ho mai chiesto contributi di alcun genere. Dominato da buon senso ho comunque deciso di rassegnare momentaneamente le dimissioni dalla presidenza della commissione urbanistica del Comune di Bari al fine di evitare che questa vicenda rallenti i lavori di urbanizzazione della città, rimettendo cosi il mandato nelle mani del sindaco e dell’intera cittadinanza con uno spirito di totale trasparenza nei confronti della comunità e di profonda fiducia nelle istituzioni». Così in nuna nota il penalista e politico barese Salvatore Campanelli indagato, in concorso con l’assessore al Personale della Regione Puglia Gianni Stea, e con il dg Asset Puglia Elio Sannicandro, di aver tentato di indurre indebitamente i rappresentanti di una azienda di Noci a rinunciare a controversie in corso con la Regione. «Sono sereno - dice Campanelli - e nutro la più profonda fiducia nei confronti della magistratura, confidando nel fatto che senz'altro l’autorità giudiziaria mi dichiarerà totalmente estraneo e innocente rispetto ai fatti di cui sono accusato». "Dagli atti d’indagine, costituiti da registrazioni ambientali autorizzate dalla Procura della Repubblica, nonché dalle dichiarazioni e accuse diffamatorie e calunniose (peraltro mosse da alcuni soggetti già coinvolti come indagati in altre inchieste giudiziarie simili), emerge chiaramente - conclude - la totale infondatezza delle accuse mosse nei miei confronti».