BARI - Avrebbero tentato di costringere un ingegnere a non fare causa, promettendogli in cambio “incarichi di progettazione negli appalti indetti dal commissario straordinario” per il rischio idrogeologico.
Per questo la Procura di Bari ha notificato un avviso di conclusione indagini all'assessore regionale al Personale, Gianni Stea (all'epoca dei fatti assessore all'Ambiente), il direttore generale dell'agenzia Asset, Elio Sannicandro, e Salvatore Campanelli, consigliere comunale di Bari che nell'occasione agiva come avvocato dell'agenzia in un incontro avvenuto il 25 giugno 2019.
L'avviso di conclusione, firmato dai pm Claudio Pinto e Savina Toscani, ipotizza anche un altro episodio di tentata induzione indebita ai danni dei soli Sannicandro e Campanelli che – secondo l'accusa – avrebbero chiesto “una somma di denaro per porre fine alle controversie in corso e per ottenere la “benevolenza” della stazione appaltante. In particolare, mentre il Campanelli affermava con tono perentorio che tale consegna era necessaria (“non avete capito, qui ci vogliono i soldi”), il Sannicandro interveniva precisando che tale somma di denaro serviva quale sostegno per la candidatura del Campanelli nella campagna elettorale per il consiglio comunale della Città Metropolitana di Bari nella lista “Decaro per Bari”, lista della quale faceva parte anche la sorella, Patrizia Sannicandro; inoltre il Campanelli concludeva l'incontro affermando che era inutile che sporgessero denuncia all'autorità giudiziaria, dichiarando di essere in grado di veicolare l'attività investigativa della Procura di Bari (“Potete fare tutte le denunce che volete, alla Procura comandiamo noi, anzi vi riempiremo noi di denunce”)».
LA REPLICA DI SANNICANDRO - «Sono completamente estraneo ai fatti che mi vengono addebitati. Ho svolto il mio ruolo di dirigente pubblico nell’interesse esclusivo dell’amministrazione e non ho mai chiesto né fatto chiedere ad altri contributi di qualsiasi genere a persone con cui avevo rapporti esclusivamente in ragione del mio ufficio». Lo dichiara Elio Sannicandro, direttore generale dell’Asset Puglia (Agenzia Regionale Strategica per lo Sviluppo Ecosostenibile del Territorio). Sannicandro, assistito dall’avvocato Michele Laforgia, è indagato in una inchiesta della Procura di Bari per il reato di tentata induzione indebita a dare o promettere utilità, in concorso con l’assessore regionale Gianni Stea e con l’avvocato barese Salvatore Campanelli. Una delle vicende contestate risale al 1 marzo 2019. Nel corso di un incontro con una azienda di Noci incaricata della direzione dei lavori di mitigazione del rischio idrogeologico in un comune del Barese che aveva un contenzioso con la Regione, Sannicandro e Campanelli - secondo la Procura - avrebbero chiesto denaro per risolvere la controversia. Denaro che sarebbe servito - contestano i pm - come sostegno alla campagna elettorale per le amministrative baresi del 26 maggio 2019, nella quale Campanelli era candidato in una lista a sostegno del sindaco Antonio Decaro, della quale faceva parte anche la sorella di Sannicandro.
Un quarto indagato, Daniele Sgaramella, funzionario della Regione Puglia in servizio presso il Commissario straordinario per il dissesto idrogeologico, nella sua veste di Rup in una procedura, è accusato di un episodio di falso materiale e occultamento di atti veri. Avrebbe sostituito e contraffatto una relazione tecnica.
L'inchiesta è nata dall'esposto di un progettista, a sua volta coinvolto in una serie di accertamenti a seguito di irregolarità denunciate dalla stessa Regione.
I DETTAGLI - «Potete fare tutte le denunce che volete, alla Procura comandiamo noi, anzi vi riempiamo noi di denunce». La frase sarebbe stata pronunciata dall’avvocato penalista barese Salvatore Campanelli a due collaboratori della ditta «Areva Ingegneria», affidataria della direzione dei lavori di mitigazione del rischio idraulico a Grumo Appula, con la quale la Regione aveva in corso una controversia. E’ uno dei dettagli contenuti negli atti dell’indagine nella quale, oltre Campanelli, sono indagati il dg Asset Puglia Elio Sannicandro e l'assessore regionale Giovanni Stea con l’accusa di concorso in tentata induzione indebita a dare o promettere utilità.
In un incontro negli uffici della Regione il 1 marzo 2019, Sannicandro e Campanelli avrebbero indotto due collaboratori dell’azienda a consegnare una somma di denaro per porre fine alla controversia in corso e per ottenere la «benevolenza» della stazione appaltante. Campanelli - ricostruisce la Procura - "affermava con tono perentorio che tale consegna era necessaria ("non avete capito, qua ci voglio i soldi") e «Sannicandro interveniva precisando che tale somma serviva quale sostegno per la candidatura di Campanelli nella campagna elettorale per il consiglio comunale di Bari, le cui elezioni erano previste per il 26 maggio 2019». «Campanelli concludeva l’incontro - si legge negli atti - affermando che era inutile che sporgessero denuncia, dichiarando di essere in grado di veicolare l’attività investigativa della Procura di Bari» e «tentando ulteriormente di indurre i due alla promessa o dazione, non riuscendo nel proprio intento per resistenza degli stessi che, dopo aver ricevuto la richiesta illecita, decidevano di presentare denuncia».
LA RISPOSTA DI CAMPANELLI - “Sono assolutamente estraneo alle accuse che mi vengono contestate - dice l’avvocato Salvatore Campanelli - e anzi ho lavorato per tutelare la pubblica amministrazione. Non ho mai chiesto soldi a nessuno e le frasi che mi vengono contestate non sono mai state pronunciate”. Campanelli, consigliere comunale a Bari, ha annunciato le dimissioni da presidente di una commissione consiliare nell’attesa che si chiarisca la vicenda.