La Puglia rilancia la lotta alla Xylella e chiede un impegno massimo a tutti gli attori presenti sul territorio per contrastare la diffusione del vettore attraverso misure severe di contenimento.
La strategia della Regione è illustrata dall’assessore all’Agricoltura, Donato Pentassuglia: «Abbiamo messo a disposizione del Comitato scientifico e del partenariato il piano di azione di contrasto alla Xylella, redatto dal nostro assessorato grazie all’osservatorio e al dipartimento. Proseguiamo sulla linea della condivisione: in questo percorso è fondamentale la “corresponsabilizzazione” nella battaglia contro il batterio killer».
Nella road map regionale c’è già una data: «Soluzioni scientifiche al momento non ce ne sono, ma entro il 30 aprile bisogna svolgere le “buone pratiche” nei campi: arature, potature e trattamenti nelle zone previste dal regolamento. Queste attività specifiche sono obbligatorie non solo per terreni già devastati, ma fino a Polignano e Monopoli, stante l’avanzamento dal polignanese verso il SudEst barese». In questa iniziativa non ci sono solo gli agricoltori, ma anche «Anas, comuni, Rete ferroviaria, consorzi di bonifica e organizzazioni agricole: ognuno a vario titolo per competenza e proprietà non deve tralasciare nulla», sentenzia Pentassuglia. «La nostra priorità per bloccare il vettore», aggiunge ancora.
Il dialogo con le associazioni di categoria è avanzato: «Da parte del mondo agricolo ho riscontrato disponibilità, anche a rendere obbligatorie pratiche in alcune aree. Si discute di possibili ristori, ma al momento la priorità è la tutela del nostro patrimonio olivicolo, frutticolo e paesaggistico». Stanziamenti sono invece previsti per i Comuni: «I municipi - argomenta Pentassuglia - per operare la rimozione dell’erba e per i trattamenti non hanno voci in Bilancio, e noi ci impegnano a fornire risorse per sostenere questi interventi».
Che succede a chi non mette in atto le buone pratiche agricole? «Se un proprietario non fa le azioni prescritte, ci può essere la segnalazione al Comune, che può richiamare il titolare del fondo ad eseguirle o intervenire addebitando le spese, in alternativa l’Arif può eseguire i lavori notificando le spese al titolare del fondo. In ogni caso, chi non farà queste azioni, grazie all’accordo con Forestali e polizie locali, potrà essere pesantemente sanzionato», chiarisce Pentassuglia. «Abbiamo un vademecum da mandare alle aziende agricole e in preparazione uno spot radiotelevisivo per spiegare nel dettaglio il nostro piano, che riguarda tutti i 258 comuni pugliesi». Pentassuglia poi si sofferma sul caso Canosa, dove in un vivaio è stato trovato un focolaio di Xylella: «Il batterio ora c’è anche in Toscana, nessuno è indenne. Per il caso di Canosa indaga la magistratura, ma la diffusione era circoscritta a otto piante di dodonea di un lotto. Di sicuro perseguiremo tutte le attività che mettono a rischio le colture».
Il tema delle risorse aggiuntive, infine: «Nuovi fondi? Stiamo discutendo del decreto interministeriale. Il 18 febbraio abbiamo avuto dal Comitato di sorveglianza l’ok per il piano e dei reimpianti. Ora aspettiamo il via libera per altre specie da impiantare. Nel frattempo in Puglia dobbiamo fare la nostra parte», conclude Pentassuglia.