BARI - I sospetti troveranno conferma solo nelle prossime ore, quando i laboratori avranno sequenziato il genoma virale che potrà confermare o smentire se il focolaio scoppiato a Triggianello, nella Scuola primaria e dell’infanzia «San Francesco d’Assisi» (tutti i 7 operatori scolastici sono risultati positivi e sono in attesa di tampone tutti gli alunni e le rispettive famiglie, per un totale di un centinaio di persone, ovvero un quarto della popolazione della frazione) sia tra i primi della cosiddetta variante inglese, che potrebbe aver colpito un istituto scolastico nel Sud Est Barese. Nella scuola sono risultati positivi tutti i docenti e i collaboratori, un contagio esteso alla scuola Tre Pergole di Conversano che appartiene allo stesso circolo didattico, e considerato anomalo rispetto ai casi registrati nelle scuole della città, da settembre ad oggi. Questa anomalia, stando alle fonti sanitarie e scolastiche, avrebbe convinto l’autorità ispettiva ad avviare indagini diverse. I medici, come ha dichiarato alla Gazzetta del Mezzogiorno il referente cittadino dell’Ordine professionale, lo pneumologo Franco Macchia, sospettano che la velocità con la quale questo focolaio si è diffuso possa essere compatibile con la presenza della variante inglese, «che in realtà non evidenzia conseguenze cliniche diverse dal Covid originario bensì una differenza nella trasmissibilità del contagio».
Il caso Triggianello non è tuttavia l’unico esploso sul territorio. Ben 26 i focolai scoppiati da settembre nelle scuole del Sud Est Barese (Conversano, Mola di Bari, Polignano a Mare, Monopoli, Castellana Grotte, Turi, Rutigliano) ma nella maggior parte dei casi hanno coinvolto qualche alunno o docente al massimo. Di fronte ai 7 casi dello stesso piccolo istituto di Triggianello, s’impone l’analisi dei tamponi della scuola da parte dell’Istituto Zooprofilattico, l’unico ente competente a certificare l’effettiva presenza della variante. Il passo successivo sarà capire quanto la variante inglese sia diffusa sul territorio, analizzando altri campioni e cercando possibili legami territoriali. Da giorni, fa sapere l’Asl Ba, si stanno selezionando sul territorio metropolitano tamponi da sottoporre ad analisi in grado di accertare se si tratti o meno di varianti (inglese, brasiliana, sudafricana). I medici di Conversano si stanno concentrando anche sui casi di reinfezione, sulle persone che si sono contagiate anche se vaccinate, su pazienti immuno-depressi positivi ricoverati da tempo, soggetti provenienti da Paesi dove le varianti sono fortemente presenti e su tutti i potenziali cluster di ampie dimensioni nei diversi stabilimenti industriali e agro alimentari della città. La variante inglese è infatti più virulenta e all’emergere di un caso, da protocollo viene allargato lo spettro dell’indagine epidemiologica: si rintracciano i contatti avuti nei 14 giorni precedenti (non solo nelle 48 ore) e aumenta il periodo in cui il soggetto positivo è mantenuto sotto controllo, così come la quarantena dei contatti che da essere di 10 giorni è di 14. Più medici, famiglie e dirigenti scolastici chiedono «tamponi a tappeto » negli istituti. Che per precauzione il sindaco Giuseppe Lovascio ha chiuso fino a domenica 7 marzo, data che potrebbe essere prorogata se l’esito delle analisi molecolari in corso evidenzierà un incremento del numero delle persone contagiate.