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Vitali: «Io folgorato dal premier, ma non potevo tradire Silvio»

 
Michele De Feudis

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Michele De Feudis

Vitali: «Io folgorato dal premier, ma non potevo tradire Silvio»

Responsabile per una notte, si scusa con il presidente del Consiglio

Venerdì 29 Gennaio 2021, 13:04

Senatore Luigi Vitali, come è stato essere “responsabile” per una notte?
«Per la verità non ho mai parlato con i colleghi cosiddetti “responsabili”».


E allora come è andata la storia della sua adesione temporanea al fronte del presidente Giuseppe Conte?
«Amici comuni hanno organizzato un incontro con il premier a Palazzo Chigi. Il professore è stato bravissimo nell’intercettare le mie preoccupazioni. Non mi ha mica messo una pistola alla tempia».

Un rabdomante.
«Mi ha spiegato cosa voleva fare, rinunciando a parti programmatiche divisive: insomma le sue idee per far uscire il paese dalla crisi, completando l’iter delle vaccinazioni e lavorando sul Recovery plan mi aveva convinto».

Aveva quasi aderito al Conte-Ter, ipotesi sgradita al centrodestra di cui fa parte…
«Non mi spiegavo perché il centrodestra in questo frangente chiedesse il voto anticipato, assumendosi responsabilità per situazioni che non ha creato… Del resto auspicavo una ricomposizione della maggioranza dei giallo-rossi».

Con la sua adesione?
«Senta, Conte mi ha folgorato, ma quando ho poi parlato con il presidente Silvio Berlusconi e con il segretario Matteo Salvini è cambiato tutto».

Che vi siete detti nella telefonata con Re-Silvio?
«Mi ha ricordato la nostra vita, mi ha detto: “Ripensaci… Gino, da te non me l’aspettavo”. In quel momento mi è apparsa davanti agli occhi la vita politica vissuta al suo fianco».

La mozione degli affetti.
«Non solo. Vede, sono stato a casa del presidente, abbiamo pranzato e cenato insieme tante volte. Ci sono momenti nei quali non ci sentiamo per mesi, ma quando ci ritroviamo è sempre come se ci fossimo lasciati il giorno prima… È un generoso un affabulatore...».

Berlusconi le ha parlato anche della crisi di governo?
«Mi ha chiarito che non è per le elezioni, ma ha dato disponibilità al Colle per le larghe intese. Insomma ho visto un passo avanti da parte del centrodestra nella direzione che speravo».

Passaggio a sinistra dunque sventato. Del resto lei ha iniziato nel Msi, da cinque lustri è berlusconiano, da garantista è iscritto al Partito radicale. Come faceva a stare accanto al giustizialista Bonafede e al movimentista ex G8 Fratoianni?
«Da 40 anni sono sempre dalla stessa parte. Ho registrato un diverso approccio della mia parte politica e così ho maturato con sacrifico un passo indietro. Non avevo mica giocato una schedina…».


Ha sentito Conte per spiegare il ripensamento?
«No. Non ho il suo telefono personale. Ma pubblicamente gli ho formulato le mie scuse».

Anche il governatore Emiliano ha caldeggiato materialmente il suo ingresso tra gli europeisti…
«Emiliano lo conosco da 40 anni. È vero, ci sentiamo spesso per questioni che riguardano la regione e la sanità… È una conoscenza che risale a quando faceva il pm a Brindisi. So che Michele è un sostenitore di Conte…».

Con Salvini?
«Ci siamo parlati. Anche la Lega ha dato disponibilità per impegnarsi al fine di superare quest’impasse. Con Matteo c’è stima e collaborazione. Non è un mistero che ho sostenuto il Carroccio alle regionali pugliesi».

Il sottosegretario Ricardo Merlo, leader del Maie-Italia 23, l’ha attaccata frontalmente, definendola una sorta di agente sabotatore che voleva delegittimare gli «europeisti-responsabili».
«Non ho mai preso un impegno con lui e non ero il decimo senatore che avrebbe dovuto garantire la costituzione del suo gruppo autonomo».

Il responsabile Gregorio De Falco ha detto che per cercarla bisogna andare a “Chi l’ha visto?”.
«Si sbaglia di grosso. Non sono sparito. Sono in parlamento da oltre vent’anni… Sono ore che rispondo a tutte le telefonate e spiego la situazione».

Le elezioni anticipate sono per lei il vero tabù?
«Non un tabù personale. Non ho l’aspirazione ripresentarmi. Ma il paese non capirebbe una campagna elettorale di contrapposizione virulenta».

Se Conte non dovesse trovare una maggioranza, spera in Draghi premier?
«Non debbo essere io a fare queste ipotesi. Sono una prerogativa del capo dello Stato».

Qualcuno l’ha definito un voltagabbana, ora invece spera di essere il figliuol prodigo?
«Io mi assumo sempre tutte le responsabilità delle azioni che compio…».

Tiriamo le somme. Resta iscritto al gruppo di Forza Italia e…
«E non appoggerò il Conte Ter».

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