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La Basilicata torna in zona gialla: Rt più basso d'Italia, riaprono ristoranti e bar

 
Massimo Brancati

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Massimo Brancati

La Basilicata torna in zona gialla: Rt più basso d'Italia, riaprono ristoranti e bar

foto Tony Vece

Ricoveri in netto calo, posti letto occupati sotto la soglia del 30% fissata dal Ministero

Domenica 13 Dicembre 2020, 08:19

12:55

Un caffé da consumare al bancone, un pranzo seduti al tavolo del ristorante. E un viaggio per raggiungere la destinazione senza la necessità di portarsi dietro l’autocertificazione. Da oggi la Basilicata è «zona gialla», con un allentamento delle restrizioni anti-Covid. Il presidente della Regione Vito Bardi ha emanato una nuova ordinanza che abolisce tutti i «paletti» legati alla zona arancione durata quattro settimane. Ma il governatore invita a non mollare la presa: «Grazie alle misure messe in campo dalla Regione e al comportamento responsabile dei lucani - dice Bardi - la Basilicata è finalmente diventata zona gialla. Quattro settimane fa eravamo zona arancione con un indice di contagiosità tra i più alti d’Italia. Dico questo perchè basta pochissimo per ritornare in una condizione di sofferenza. Mi affido, quindi, ancora una volta, al senso di responsabilità di ognuno di noi senza il quale nessuna battaglia si vince. Invece dobbiamo continuare su questa strada. Quindi - conclude il presidente - bisogna evitare assolutamente assembramenti, mettere sempre la mascherina e attenersi alle regole che ci sono state date. Solo in questa maniera potremo passare un Natale sereno».

Ma vediamo cosa cambia da oggi. Ristoranti e le altre attività di ristorazione, compresi bar, pasticcerie e gelaterie, sono aperti con possibilità di consumo all'interno dalle 5 alle 18. Dalle 5 alle 22 è consentita anche la vendita da asporto. La consegna a domicilio è consentita senza limiti di orario, ma deve comunque avvenire nel rispetto delle norme sul confezionamento e sulla consegna dei prodotti.
Negli orari in cui è sospeso il consumo di cibi e bevande all’interno dei locali, l’ingresso e la permanenza dei clienti sono consentiti esclusivamente per il tempo strettamente necessario ad acquistare i prodotti per asporto. Non sono comunque consentiti gli assembramenti né il consumo in prossimità dei locali.

Nelle giornate festive e prefestive sono chiusi gli esercizi commerciali presenti all'interno dei centri commerciali e dei mercati, a eccezione delle farmacie, parafarmacie, presidi sanitari, punti vendita di generi alimentari, tabacchi ed edicole.
Capitolo spostamenti. È consentito mettersi in viaggio dalle 5 alle 22 senza necessità di giustificane il motivo. Resta, però, in vigore il «coprifuoco». dalle 22 alle 5 del giorno dopo, infatti, sono vietati tutti gli spostamenti, ad eccezione di quelli dovuti a comprovate esigenze lavorative, situazioni di necessità o motivi di salute.
In teoria è possibile accompagnare i propri figli dai nonni e andarli a riprendere dopo la giornata di lavoro, ma il Governo lo sconsiglia perché gli anziani sono tra le categorie più esposte al contagio. Questo tipo di spostamento, dunque, è ammesso se entrambi i genitori sono impossibilitati a tenere i figli con sé per ragioni di forza maggiore.
A differenza di quanto avviene in una «zona arancione», si può fare la spesa in un negozio che si trova in un altro comune dove si risiede. Quanto alle seconde case, la si può raggiungere se è ubicata in un comune situato nell’area gialla. Se la seconda casa si trova area arancione o rossa è consentito solo se dovuto alla necessità di porre rimedio a situazioni sopravvenute e imprevedibili (danneggiamenti, rottura impianti elettrici e idrici).

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