Un incontro di mezzora in presidenza. Una prima conquista - una delibera di giunta per erogare fondi Covid alle famiglie con disabili - da consegnare agli iscritti per dimostrare che il percorso intrapreso con il Pd e il presidente Michele Emiliano non è una strada fondata «sulle poltrone». Ieri i quattro consiglieri regionali del M5S - Cristian Casili, Marco Galante, Rosa Barone e Grazia Di Bari - sono stati a colloquio dal governatore per il primo di una serie di incontri volti a legittimare il passaggio in maggioranza dei pentastellati pugliesi, con la certificazione che dovrebbe - usiamo il condizionale - passare dalla piattaforma Rousseau nelle prossime settimane.
In serata i quattro hanno diffuso un documento nel quale parlano di «primo passo di un cammino per una maggiore attenzione nei confronti della disabilità e volto al potenziamento dell’assistenza, sulla scia di quanto richiesto nella passata legislatura».
Il senso politico della riunione spigato alla Gazzetta da Rosa Barone, assessore in pectore (Rousseau volendo) al Welfare: «Siamo soddisfatti. Abbiamo ottenuto una prima conquista: Emiliano ha assunto l’impegno di erogare in tempi brevissimi - massimo 48 ore - i contributi per le famiglie che hanno disabili. Poi abbiamo parlato anche di altro». Di cosa? «Del futuro dell’Ilva, dei consorzi. Lavoriamo per un cronoprogramma: quando sarà completato, con la nostra visione di fondo, andremo al voto su Rousseau». Poi una stoccata alla dissidente Antonella Laricchia, che non partecipa agli incontri e chiede il rispetto del voto degli elettori rimanendo all’opposizione: «L’assessorato, sia chiaro, è il mezzo non il fine», dichiara polemicamente la Barone. «La strada che percorriamo è iniziata con il voto per Casili vicepresidente, e proseguirà con la collaborazione sui temi. Poi porteremo questo iter e le realizzazioni ai nostri iscritti, ma già possiamo affermare che le nostre priorità sono state accolte dal governatore. Ci rivedremo in questa settimana per completare questo percorso».
Di questa riunione e degli altri passaggi diplomatici è al corrente il capo politico Vito Crimi. Quando finirà questa fase? La Barone si ferma e chiosa: «Non posso dare date precisi per la fine di questo passaggio». Quindi sulla calendarizzazione del voto sul sito di Casaleggio non c’è ancora alcuna certezza. Il voto della base, però, assicura la consigliera foggiana, sarà dirimente: «È comprensibile la posizione della Laricchia: sono legittime differenze di visione. Non era l’aula consiliare il luogo in cui attaccarci. Noi la vediamo diversamente: si può provare a parlare con Emiliano, ma saranno gli iscritti a decidere se andremo in giunta o all’opposizione. Se gli iscritti avranno un’altra idea, la seguiremo. Una interlocuzione con Emiliano è importante, è il presidente della Regione, è un dialogo stimolante per dare risposte ai cittadini».
La Laricchia, intanto, vede i suoi colleghi con le mani legate nel criticare le posizioni più discusse di Emiliano: «Sulla Scuola? Ci siamo esposti, abbiamo difeso l’Azzolina. Io sono per la chiusura. Ognuno vive il proprio territorio. Non ero per l’apertura delle scuole tout court. Laddove Emiliano fa male, noi interverremo, come nel caso dei concorsi Arpal rimandati… I pugliesi vogliono soluzione e non polemiche. Noi abbiamo l’obbligo di avere la schiena dritta e non abbassarci né alle polemiche sterili né alle strumentalizzazioni. Dobbiamo essere sentinelle di quello che avviene in Regione». L’ultima battuta della Barone è sul rischio polverizzazione del Movimento pugliese: «I toni possono rimanere molto aspri, è vero. Ma nei grandi movimenti possono abitare visioni differenti. Poi arriveremo ad un equilibrio, per il bene dei pugliesi», conclude.Il M5S Bari, infine, ha diffuso una nota contro l’accordo in conrso con il centrosinistra.