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Bari rivolta sulla nave di migranti, oltre 50 positivi a bordo. Le autorità: no allo sbarco di altri 350
E a Brindisi fuggono 40 minorenni

Bari rivolta sulla nave di migranti, oltre 50 positivi a bordo. Le autorità: no allo sbarco di altri 350
E a Brindisi fuggono 40 minorenni

 
Nicola Pepe

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Nicola Pepe

Bari, rivolta sulla nave di migranti: oltre 50 positivi a bordo. Le autorità: no allo sbarco degli altri 350E a Brindisi fuggono 40 minorenni

Attimi di tensione al porto a bordo della Rhapsody: i migranti vogliono scendere. In 400 hanno già lasciato il traghetto. In mattinata 2 di loro hanno tentato la fuga gettandosi a mare

Sabato 10 Ottobre 2020, 21:41

11 Ottobre 2020, 16:28

BARI - Attimi di tensione sabato pomeriggio a bordo della nave Rhapsody arrivata giovedì scorso a Bari dalla Sicilia con 805 migranti. Dopo il tentativo di fuga avvenuto questa mattina da parte di due migranti che si sono gettati in mare (e che sono stati comunque bloccati dalla polizia) poche ore dopo è scoppiata la protesta a bordo del traghetto.

 

Secondo quanto si è appreso molti migranti, dopo aver saputo che non sarebbero sbarcati prima di un nuovo «giro» di tamponi, hanno iniziato a urlare e gettare dal ponte alcuni salvagenti e altri oggetti vari. Sul posto le forze dell'ordine hanno istituito un cordone di sicurezza per prevenire altre nuove fughe.

A far scoppiare questa nuova protesta - la notizia è stata confermata in serata dalla Prefettura - la necessità di eseguire una ulteriore verifica sullo stato di salute degli oltre 400 passeggeri rimasti a bordo, 50 dei quali sono risultati positivi al Covid.

CRESCIUTO IL NUMERO DEI POSITIVI A BORDO

Dalla Prefettura fanno sapere che i contagiati (il cui numero non è mai stato chiaro dal primo momento perchè si parlava di 18, poi di 34 e infine 50 come confermato dal prefetto Antonella Bellomo) sono comunque tutti in isolamento a bordo del traghetto che, come è noto, è stato affittato dal Ministero dell'Interno come «nave quarantena».

Quindi, dovrebbero essere garantite tutte le opportune misure di sicurezza anche se non è noto quanto sta accadendo a bordo della nave: se i positivi iniziali erano 18 e ora sono diventati 50, evidentemente qualcosa non è andato secondo il verso giusto. La gestione della situazione della Rhapsody è affidata direttamente al Viminale, per la parte sanitaria a bordo se ne occupa la Croce Rossa, mentre a terra operano i sanitari dell'USMAF che è l'Ufficio di sanità marittima, aerea e di frontiera.

I NUOVI TAMPONI E LA RIPARTENZA DELLA NAVE

Le operazioni di tampone sono iniziate nella mattinata di oggi, domenica, da parte del personale del Dipartimento di prevenzione della Asl di Bari che ha concluso i lavori poco dopo le 10 prima di trasferire i campioni in laboratorio: non è chiaro a questo punto quali saranno le sorti di tutti gli altri migranti fatta eccezione per i positivi: tenuto conto della necessità di trattenerli a bordo è probabile che alcuni non abbiano completato il ciclo di isolamento fiduciario e non è detto che siano venuti a contatto con potenziali positivi.

Una cosa è certa: la nave deve ripartire per la Sicilia dove è attesa per imbarcare altri migranti arrivati a Lampedusa con destinazione ancora non conosciuta. E non è improbabile che il traghetto levi gli ormeggi senza far sbarcare più nessuno.

LA FUGA DAL CARA DI RESTINCO E GLI INVITI A LASCIARE L'ITALA

Fino ad oggi hanno lasciato il traghetto circa 400 migranti: tra questi oltre 100 minorenni trasferiti a Brindisi (dei 40 fuggiti ieri sera dal Cara di Brindisi-Restinco ne sono stati rintracciati 22) e in altri centri della Campania, altri 130 trasportati con voli charter per raggiungere centri Cpr di Roma, Milano e Gorizia, altri presso strutture di accoglienza e la restante parte accompagnata con bus alla stazione e muniti di un foglio di allontanamento del Questore che intima di abbandonare il territorio nazionale entro sette giorni (dunque non sono sottoposti ad alcuna vigilanza per cui possono muoversi liberamente). Altri sei migranti sono stati ricoverati in varie strutture sanitarie per patologie non legate al Covid. 

Una situazione in continua evoluzione, in cui il pallino della decisione è nelle mani del Ministero e dell'autorità sanitaria che rilascia il nulla osta per lo sbarco successivamente gestito dalla Prefettura.

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