Lunedì 01 Dicembre 2025 | 23:09

Dall'Ilva dei Riva danni all'ambiente e all'immagine per Taranto: confermata la sentenza in appello. Risarcimento da 20 mln

Dall'Ilva dei Riva danni all'ambiente e all'immagine per Taranto: confermata la sentenza in appello. Risarcimento da 20 mln

 
francesco casula

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francesco casula

Dall'Ilva dei Riva danni da 20 mln per Taranto: confermata la sentenza in appello

La Corte d’Appello conferma la condanna a Fabio Riva e Luigi Capogrosso per le emissioni tossiche tra il 1995 e il 2014: oltre ai danni agli immobili e alle scuole, 18 milioni riconosciuti per lo sfregio all’identità e alla reputazione della città

Lunedì 01 Dicembre 2025, 22:11

Non solo danni all’ambiente, alla salute e agli immobili, ma anche una percezione di «insicurezza, disagio e timore per il futuro» che spinge i cittadini a non riporre più fiducia nella capacità del Comune di Taranto di «salvaguardare i più basilari diritti dei cittadini. Questo è il danno all’identità ed all’immagine del comune di Taranto, ed il clamore mediatico è una delle sue conseguenze, che nello stesso tempo ne illumina le dimensioni». È quanto scrivono i giudici civili della Corte d’appello che hanno confermato la condanna per Fabio Riva (erede di Emilio Riva, ex patron dell’acciaio ionico) e l’ex direttore dell’Ilva Luigi Capogrosso e disposto un maxi risarcimento per l’Ente di oltre 20 milioni di euro per le emissioni velenose dalla fabbrica ionica tra il 1995 e il 2014.

Un verdetto che accoglie le richieste formulate dall'avvocato Massimo Moretti che ha difeso Il Municipio ionico in questa causa risarcitoria nata dopo le condanne definitive in sede penale nella vecchia inchiesta sulle Cokerie e i danni prodotti dalle polveri dell’Ilva negli anni di gestione Riva fino al 2014.

Nelle 58 pagine depositate dal collegio - presieduto dalla giudice Anna Maria Marra e a latere Michele Campanale e Claudia Calabrese – sono state confermate le ragioni che nel 2022 portarono il giudice Raffaele Viglione a condannare i vertici della fabbrica, ma questa volta aumentando l’ammontare del risarcimento...

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