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Cassano: «Decaro e Vendola? Noi di Puglia Popolare abbiamo fatto la differenza»

 
Leonardo Petrocelli

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Leonardo Petrocelli

Cassano: «Decaro e Vendola? Noi di Puglia Popolare abbiamo fatto la differenza»

«Quella di Emiliano è la vittoria dei civici. Aspiriamo ad almeno due assessorati»

Domenica 27 Settembre 2020, 12:56

Massimo Cassano, commissario dell’Arpal, fondatore e coordinatore del movimento Puglia Popolare, con il vostro 5,94% alle ultime Regionali siete la terza lista più votata del centrosinistra. Per molti, però, la vittoria di Emiliano è da attribuire, in primo luogo, all’impegno di Antonio Decaro e Nichi Vendola. È così?
«Direi proprio di no. È evidente a tutti il peso assunto dall’ala moderata e centristra della coalizione. Pd a parte, il centrosinistra pugliese era animato in primo luogo da liste civiche e da persone con esperienza anche nel campo del centrodestra»

E quindi?
«E quindi la differenza l’abbiamo fatta noi. Vede, chiusa, o quasi chiusa, l’esperienza di Forza Italia, nel Paese manca un riferimento moderato. Ma l’elettorato c’è e non aspetta altro che si formi una proposta centrista di peso. Per questo, tempo fa, ho scommesso su Puglia Popolare. Oggi abbiamo cinque consiglieri regionali e speriamo scatti il sesto. Una scommessa vinta, direi».

Questa scommessa vinta quanti assessorati vale?
«Sta al presidente della Regione decidere, ma speriamo di averne almeno due. È una proporzione che sta nella logica delle cose».

Ha già in mente chi lanciare?
«Mi sembra giusto premiare Gianni Stea per il grande lavoro svolto, da assessore, nell’ultima parte della legislatura. Ma nella lista abbiamo altre grandi professionalità su cui contare. Penso a Sebastiano Leo che ha fatto benissimo l’assessore al lavoro e alla formazione, un settore strategico per la Puglia. Come lo è anche quello dei trasporti che può essere ulteriormente rafforzato».

Ma si aspettava un successo così largo di Emiliano?
«Assolutamente sì, perché per strada l’umore era quello. Mentre tutti i sondaggi ci davano sotto di 3 punti ho dichiarato più volte, ed Emiliano lo sa bene, che avremmo vinto almeno di 5. Tutti mi prendevano per pazzo, ma ho avuto ragione. Anche perché c’è un altro elemento da non sottovalutare».

E cioè?
«Lo stesso Michele Emiliano: una forza della natura, un combattente che non lascia nulla. Credo che questa vittoria, la più difficile e la più sorprendente, lo lanci ora come leader nazionale. È uno status che ormai nessuno gli può togliere ».

Crede che invece Fitto fosse il candidato sbagliato?
«Non sta a me dirlo, ma ritengo che rimettere in pista una persona che aveva già svolto quel ruolo, perdendo pure, sia stato un grande azzardo. Quasi una provocazione verso l’elettorato pugliese».

Qualcuno nel centrodestra ha rimpianto la sua «forza» elettorale...
«Su questo punto bisognerebbe chiedere informazioni ai vertici nazionali di Forza Italia. Hanno deciso loro per me. Con un simbolo nazionale io avrei preso il 20%...».

Puglia Popolare ora che ambizioni ha?
«Vogliamo rafforzare ulteriormente il partito cercando di recuperare tutto il centrodestra deluso. Una sconfitta come quella subita dalla coalizione di Fitto rischia di lasciare per strada una intera classe dirigente. Bisogna recuperare queste risorse in un contenitore centrista e moderato. Con Totò Ruggeri, straordinario protagonista della vita di questa lista, ci impegneremo su tale fronte ».

E lei invece, dopo l’Arpal, che farà?
«Per ora sono lì. Poi vedremo cosa mi toccherà fare. Decideremo insieme quale sarà il mio futuro».

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