La Banca Popolare di Bari è stata messa in sicurezza dal punto di vista patrimoniale. Ma ci vorranno almeno due anni ancora in perdita prima del pareggio di bilancio (2022) per poi arrivare a un risultato economico positivo nel 2023-2024».
Lo afferma il commissario straordinario dell’istituto pugliese Antonio Blandini in audizione alla commissione d’inchiesta sulle banche che ha sottolineato come al momento dell’arrivo dell’amministrazione straordinaria «la situazione di partenza era assolutamente delicata dal punto di vista industriale» con un rapporto cost/income «fra i peggiori in Italia».
Per questo, spiega Blandini, dopo «la stabilizzazione patrimoniale con 1,6 miliardi di euro da parte di Fitd e Mcc, ora c'è bisogno di attuare «le misure previste dal piano industriale» anche se «gli effetti della pandemia Covid» apportano «elementi di incertezza».
La «banca popolare di Bari non deve abbandonare il settore corporate che è vitale, ma deve finanziare le Pmi, non le grandi aziende» ha aggiunto Blandini secondo cui «in questo modo si evita di creare esposizioni eccessive rispetto alle dimensioni contenute della banca» e si può riposizionare sui tradizionali comparti delle famiglie e appunto delle Pmi.
Blandini ha inoltre sottolineato il ruolo dell’azionista Mcc che "può determinare il vero successo dell’iniziativa. E' un’occasione unica di politica economica per il Mezzogiorno» visto il posizionamento dell’istituto nelle regioni del Centro Sud ha aggiunto.