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Puglia, resta la quarantena e spuntano i furbetti: modificata ordinanza

 
Massimiliano Scagliarini

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Massimiliano Scagliarini

Puglia, resta la quarantena e spuntano i furbetti: modificata ordinanza

Quattro giorni a casa per chi torna dall'estero: il tampone va effettuato dopo 3 giorni dal ritorno, non prima

Sabato 15 Agosto 2020, 08:00

10:47

Alla seconda circolare di chiarimenti in tre giorni, finalmente e sperando che non cambino di nuovo idea, si comincia a capirci qualcosa: chi torna in Puglia da Grecia, Malta, Spagna e Croazia (anche Croazia) dovrà rimanere a casa per almeno tre giorni in attesa di sottoporsi al test, più almeno un altro giorno per attendere i risultati.
La Regione tiene dunque la barra ferma e pretende, a differenza di quanto previsto dal ministero della Salute, che prima dell’effettuazione del tampone trascorrano almeno 72 ore. Per rimettere ordine in un pasticcio fatto di troppi provvedimenti sovrapposti e spesso discordanti (l’ordinanza di Emiliano dell’11, quella di Speranza del 12, seguita lo stesso giorno da una prima circolare attuativa della Regione) ci sono volute un paio di risme di carta e diverse telefonate tra l’epidemiologo Pier Luigi Lopalco e gli omologhi di ministero e Istituto superiore di Sanità. 

Da Roma era infatti arrivata la richiesta alla Puglia di rivedere le sue disposizioni e allinearsi a quelle nazionali che consentono di rientrare semplicemente effettuando un tampone «entro 48 ore». Ma il professore salentino ha tenuto il punto, spiegando che scientificamente questo tipo di approccio rischia di essere inutile perché non tiene conto del tempo di incubazione del virus e dunque si rischierebbe di non rilevare il contagio. Per cui con la seconda circolare la Puglia ha sì allargato la sua ordinanza anche ai rientri dalla Croazia, tuttavia ha ritenuto di non poter cancellare la mini-quarantena obbligatoria.
Ma non è finita qui, perché mentre (nella tarda serata di giovedì) cominciava a circolare la seconda circolare di chiarimenti, diverse Asl hanno segnalato che qualche furbetto aveva già trovato la scorciatoia per evitare la quarantena, rivolgendosi (senza aspettare le 72 ore dal rientro e oltretutto gratis, dato che la spesa è a carico del servizio sanitario) ai laboratori privati accreditati, alcuni dei quali sono in grado di fornire il risultato del tampone anche in giornata. E così ieri mattina è arrivata la terza circolare, a firma del capo dipartimento Vito Montanaro, stavolta diretta anche ai laboratori. La struttura privata - è detto nella nota - «dovrà verificare che il richiedente il test si sia autosegnalato e siano trascorse almeno 72 ore dal rientro sul territorio regionale», e dovrà annotare l’esecuzione del tampone nel sistema informatico della Regione. Il tampone eseguito prima delle 72 ore dal rientro, comunque, non è considerato valido.

Ricapitolando. Da ieri chi torna in Puglia da Grecia, Malta, Spagna e Croazia deve sottoporsi al tampone (anche a quello rapido) «non prima di 72 ore dall’ingresso nel territorio regionale», e nel frattempo deve «rispettare l’isolamento fiduciario presso la propria abitazione o dimora» che si potrà lasciare dopo aver ricevuto il risultato negativo. Se qualche parente o «contatto stretto» risulta positivo, bisogna però rimanere in quarantena anche con il tampone negativo. Stesso discorso se appaiono sintomi ricollegabili al covid, fermo restando che l’ultima parola spetta al Dipartimento di prevenzione della Asl. Per effettuare i tamponi di chi rientra, la Regione ha messo a disposizione anche i medici delle Usca. In particolare, la Asl di Bari ha attivato cinque postazioni (ex Cto e Altamura, Giovinazzo, Noicattaro e Alberobello) attive tutti i giorni dalle 8 alle 18 per eseguire i test anche in auto con capacità di 700 tamponi al giorno. A Lecce invece le postazioni sono due (Cittadella della Salute e «Panico» di Tricase), attive da oggi (9-13 e 16-20), dove il tampone verrà eseguito senza scendere dall’auto.

Nulla da fare, almeno a breve, per i cosiddetti tamponi rapidi da eseguire in aeroporto: non saranno disponibili in tempi brevi, e comunque - vista l’impostazione data dalla Regione sull’attesa di 72 ore - in Puglia saranno anche inutili. La gran parte degli ospedali pugliesi è dotata delle macchine «Poct» per effettuare il test in circa un’ora, ma sul mercato non sono disponibili i reagenti e per la fornitura serviranno molte settimane.

Qui la disposizione regionale

Qui la circolare sui laboratori

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