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Rischio guerra dell'acqua tra Basilicata e Puglia

 
Antonella Inciso

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Antonella Inciso

Rischio guerra dell'acqua tra Basilicata e Puglia

«Pochi 16 milioni l’anno», spiega l’assessore lucano Gianni Rosa. L’inverno secco non ha giovato agli invasi. Ma anche gli agricoltori pugliesi hanno da recriminare

Domenica 21 Giugno 2020, 12:58

I venti soffiano. Se sarà o meno «guerra dell’acqua» lo si capirà nel tempo prossimo venturo, le premesse, però, ci sono tutte. Tra intese da rivedere, trattative e mancati pagamenti tra Basilicata e Puglia lo scontro sulla risorsa idrica potrebbe esplodere. Acuito anche da una stagione invernale non proprio ricca di piogge.

È da tempo infatti, che sulla materia idrica la Regione Basilicata rivendica nuovi accordi con la vicina Puglia. Come royalty per l’acqua che viene erogata alla regione contermine la Basilicata riceve 16 milioni di euro l’anno. Soldi che vengono versati in due tranche (un acconto tra febbraio e marzo ed il saldo per l’anno precedente a luglio). Quella cifra, però, non convince l’attuale governo regionale che vorrebbe incassare di più per «l’oro blu». «Mi pare ovvio che 16 milioni di euro sono pochi a titolo di compensazioni ambientali ed il rapporto con la Regione Puglia va rivisto con un incremento dei nostri introiti» spiega l’assessore regionale all’ambiente, Gianni Rosa. Una indicazione precisa che sarà ufficializzata anche sul tavolo romano con i Ministeri competenti e la Regione Puglia che il governo regionale lucano attende dopo la fine del lockdown. È su quel tavolo che la possibile «guerra dell’acqua» potrebbe avere una delle sue battaglie più importanti. Nell’attesa, comunque, la Regione ha deciso di far sentire la propria voce su un altro capitolo del rapporto con la Puglia in materia di risorsa idrica: quello con il Consorzio di Bonifica di Stornara e Tara. Nei confronti dell’ente, infatti, il Dipartimento bilancio e programmazione ha presentato una diffida per il mancato pagamento delle compensazioni ambientali da parte del Consorzio. Undici milioni di euro è la cifra che la Regione Basilicata ha chiesto all’ente di bonifica come versamento per i crediti maturati per l’acqua fornita dalla Basilicata a quell’area della Puglia. Questo mentre con una lettera al governatore Emiliano il presidente provinciale Cia «Due Mari di Taranto e Brindisi», Pietro De Padova, e il direttore provinciale Cia agricoltura di Brindisi, Vito Rubino, hanno chiesto di intervenire per la distribuzione dei volumi d’acqua dalla Basilicata. Rubino e De Padova hanno sostenuto che, in merito all’invaso di San Giuliano, «la Puglia è comproprietaria al 50 per cento della diga ma preleva acqua solo per il 30 per cento, pur sostenendo la metà delle spese di gestione. È una incongruenza che, evidentemente, penalizza il territorio e gli agricoltori». A replicargli l’assessore regionale lucano all’agricoltura, Francesco Fanelli, secondo cui «non c’è nessuna penalizzazione per il Consorzio di Stornara e Tara nell’assegnazione dei volumi di acqua dell’invaso di San Giuliano».

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