Nessuna riunione ieri del tavolo nazionale del centrodestra. Sull’indicazione dei candidati governatori resta l’impasse tra gli alleati. Fratelli d’Italia e Forza Italia difendono le indicazioni di Raffaele Fitto per la Puglia, di Francesco Acquaroli per le Marche e di Stefano Caldoro per la Campania. La Lega, a cui spetta l’indicazione per la Toscana (dove è in pole l'eurodeputato Susanna Ceccardi) ha finora negato il via libera ad un accordo siglato nell’ottobre scorso, e Matteo Salvini ha ripetutamente invitato i partner della coalizione a sottoporre al tavolo nazionale «volti nuovi». L'invito reiterato del leader del Carroccio non ha convinto Giorgia Meloni che continua a considerare Fitto e Acquaroli (entrambi di Fdi) i migliori candidati per Puglia e Marche. Fonti Lega, inoltre, considerano la querelle Puglia «risolvibile in due ore, se solo fosse indicato un altro nome di Fdi…».
La posizione di Fi è stata ribadita invece dal vicepresidente nazionale Antonio Tajani a Il Foglio: «Noi siamo per Fitto in Puglia e Caldoro in Campania». L’ex presidente del Parlamento europeo ha riservato anche una battuta alla leghista Ceccardi, candidata in pectore in Toscana: «Vediamo se si trova un candidato migliore», replicando lo scetticismo salviniano per l'azzurro Caldoro in Campania. «Il centrodestra è una coalizione solida, che nessuno di noi mette in discussione». Allo stato però risaltano le divisioni: «Discutere - ha concluso Tajani - è assolutamente normale. Non è mai facile. Si discute dei candidati. Del loro profilo. Poi entrano in gioco considerazioni più generali, su tutti gli equilibri nelle candidature sparse sul territorio nazionale».
Tra le indiscrezioni emerse in merito ai lavori del tavolo nazionale ci sarebbe anche il tema - portato nella discussione dalla Lega - dei problemi di natura giuridica che osterebbero alla candidatura a governatore di Raffaele Fitto. Al riguardo dai vertici nazionali di Fratelli d’Italia arriva una dichiarazione netta, che derubrica così l’obiezione dei leghisti: «È una questione giuridicamente inesistente, messa in campo da Emiliano nel tentativo inutile e disperato di impedire la candidatura di Fitto, che nei sondaggi lo distanzia di quasi dieci punti».
La contrapposizione tra Fdi e Lega nelle regionali avrà come focus il Meridione e in particolare la Puglia dove la somma delle liste meloniane (con l’innesto dei fittiani) potrebbero segnare per la prima volta in Italia il sorpasso della Fiamma sul Carroccio. Al riguardo i salviniani hanno posto anche il problema della presenza nelle liste della coalizione di esponenti vicini all’eurodeputato Andrea Caroppo (eletto nella Lega ma in rotta con la dirigenza regionale dopo l'indicazione dell’ex deputato Nuccio Altieri come candidato governatore): per gli autonomisti pugliesi non dovrebbero avere spazi e quindi candidature. Ma alcuni dei 108 firmatari (ex) leghisti del documento critico su Altieri hanno già preso contatti con gli altri partiti della coalizione. E in una contesa che sarà decisa all’ultimo voto rinunciare al loro apporto - spiegano alcuni ambienti del centrodestra - «sarebbe un innegabile favore a Michele Emiliano».