Nessuna intesa con il centrosinistra. Se il Pd con il segretario regionale Marco Lacarra cerca un dialogo e una intesa con Italia Viva per una convergenza sulla ricandidatura di Michele Emiliano come governatore, i renziani rispondono picche e si preparano a lanciare la candidatura del sottosegretario Ivan Scalfarotto. La diplomazia dem prosegue con il lavoro dei pontieri, ma le aperture di Lacarra - unite a concrete proposte di partecipazione al futuro governo della Puglia - non hanno (al momento) sortito effetto. Si configura così sempre come più imminente la discesa in campo del polo riformista composto in Puglia da Italia Viva di Matteo Renzi e Teresa Bellanova, Azione di Carlo Calenda e +Europa di Emma Bonino e Benedetto Della Vedova, con Scalfarotto candidato. Nelle prossime ore sono previsti sviluppi volti a segnare la distanza dalla visione della Puglia di Emiliano.
Le contromosse del governatore
Michele Emiliano, dicono i ben informati, sta da giorni lavorando alla composizione dell’arcipelago delle liste che lo sosterranno nelle elezioni di settembre. Ieri ha incassato l’appoggio di una sigla meridionalista, il Partito del Sud: «In Michele Emiliano - spiegano il presidente nazionale, Natale Cuccurese, e il coordinatore regionale, Michele Dell’Edera - è indiscutibile l'impronta meridionalista e il legame che da anni ci vede reciprocamente impegnati in un rapporto consolidato di stima ed amicizia».
Altre indiscrezioni, collegate alle fibrillazioni nel Movimento 5 Stelle, rivelano come l’area grillina pugliese più vicina al premier Giuseppe Conte potrebbe scegliere - in continuità con l’esperienza giallo-rossa del governo nazionale - di schierarsi con Emiliano. Sul tavolo c’è stata anche l’ipotesi di una lista contiamo alle regionali, ma i parlamentari pugliesi più vicini al presidente del Consiglio considerano questa opzione molto remota.
Il caso Udc
«L’Udc è pronta e sta preparando le liste da presentare alle prossime elezioni regionali: in tutte le regioni correremo con gli alleati del centrodestra. Il nostro posizionamento non subirà alcun cambiamento: a livello nazionale, così come nelle competizioni nelle Regioni, siamo e resteremo convintamente nella stessa metà campo». la linea dello Scudo crociato è dettata da Lorenzo Cesa, segretario nazionale. In Puglia questa nota spiazza gli eletti Udc in Consiglio regionale e in giunta con Emiliano. Napoleone Cera, consigliere regionale, chiede un supplemento di riflessione al segretario Cesa: «Cadiamo dalle nuvole. Credo che il nostro leader nazionale, prima di fare accordi nelle regioni, debba ascoltare consiglieri e assessori sui territori. Il nostro Totò Ruggeri, assessore con Emiliano, è anche tesoriere nazionale del partito…». Intanto a Roma i postdemocristiani sono insofferenti rispetto alla linea sempre più identitaria del centrodestra. Il forzista Gianfranco Rotondi ha fatto sapere che nel vertice di ex Dc con Cesa e Gargani romperà il tabù: «Non siamo obbligati a fare un’alleanza a destra per le elezioni regionali. Noi Dc siamo orgogliosamente presenti nei gruppi parlamentari di Forza Italia, ma abbiamo rapporti solo con Berlusconi. Alle elezioni di settembre proporrò di presentarci da soli, scommettendo sulla identità dello scudocrociato», conclude il senatore campano.
La replica di Emiliano - «Credo che Italia viva nel suo corpo, a prescindere dal posizionamento teorico, potrebbe avere grande vantaggio da un’alleanza col centrosinistra. Se Renzi chiederà alle sue truppe di sacrificarsi in una battaglia isolata che ha il solo scopo di farmi perdere le elezioni, a parte che secondo me non ci riusciranno, comunque se lo scopo è solo questo sarà difficile anche solo convincere le persone a candidarsi, perché non credo che avere di avere suscitato tanto odio, non credo che ci sia un popolo di persone pronto a sacrificarsi senza farsi eleggere per farmi perdere le elezioni e poi portare la responsabilità di aver rimesso la Lega e Fratelli d’Italia al governo della regione. Non credo sia questo lo scopo politico di Italia viva». Lo ha detto il presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano, rispondendo a margine della visita al cantiere del nuovo padiglione del Policlinico di Bari alle domande dei giornalisti sui rapporto con Italia Viva in vista delle prossime elezioni regionali."La mia disponibilità politica c'è - ha aggiunto Emiliano - , anche perché con Renzi io non ho nulla di personale, ci sono state solo divergenze politiche durissime, che confermo, ma nessun problema personale. Quindi se c'è apertura al dialogo io sono pronto a raccogliere questa apertura e a discuterne, esattamente come per il Movimento 5 Stelle. Peraltro una delle polemiche più violente tra me e Renzi fu il rapporto con i 5 Stelle, cioè lui mi attaccava dicendo che io ero un grillino e che aprivo al M5S. Adesso lui è al governo con i 5 Stelle, io no. Quindi penso che su molte questioni su cui eravamo in disaccordo ci siamo ritrovati sulla stessa posizione, sia pure con prospettive diverse».