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Puglia, isolati e sequenziati 2 ceppi coronavirus: «Utile contributo verso il vaccino»

 
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Puglia, isolati e sequenziati 2 ceppi coronavirus: «Utile contributo verso il vaccino»

La conoscenza e la pubblicazione dei genomi di SARC COV 2 circolanti nell’area geografica di riferimento, potranno essere di fondamentale importanza per studiare la variabilità genetica del virus

Martedì 19 Maggio 2020, 19:33

BARI - I ricercatori dell’Istituto Zooprofilattico Sperimentale di Puglia e Basilicata (Izspb) hanno sequenziato due ceppi del virus SarsCoV 2, studiandone le mutazioni. Lo annuncia il presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano. «In questi giorni la ricerca made in Puglia - spiega - ha raggiunto un importante traguardo dal punto di vista scientifico.In questo modo la Puglia potrà dare un significativo contributo alla scoperta delle medicine e del vaccino contro il coronavirus».

I laboratori di ricerca hanno sequenziato il genoma di due virus isolati dal tampone di una paziente della provincia di Lecce e da quello di un paziente della provincia di Foggia.

La conoscenza e la pubblicazione dei genomi di SARC COV 2 circolanti nell’area geografica di riferimento, potranno essere di fondamentale importanza per studiare la variabilità genetica del virus.

«Partendo dai tamponi positivi - spiega Pier Luigi Lopalco, responsabile task force epidemiologica Regione Puglia - si è proceduto a esaminare il materiale su cellule in coltura. In questo modo è stato possibile isolare due distinti ceppi virali, il cui intero genoma è stato sequenziato».

«Questi studi - sottolinea - permettono di raggiungere due traguardi importanti: il primo è appunto la sequenza completa dei genomi, che permette di studiare l’evoluzione del coronavirus nel corso della pandemia e di tracciare l’origine dei virus che sono stati introdotti in Regione. Il secondo traguardo è la disponibilità di isolati virali che possono essere utilizzati per la ricerca di nuove terapie o metodi diagnostici».

La conoscenza del genoma è fondamentale per accelerare in modo significativo la ricerca. «L'Istituto - aggiunge il direttore generale dell’Izspb, Antonio Fasanella - sin dal primo momento dell’emergenza ha garantito alle due Regioni di riferimento un importante supporto diagnostico».

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