Il Governo ha rinunciato a portare avanti un ricorso dinanzi alla Corte Costituzionale proposto dal precedente governo contro una norma della Regione Puglia in materia di elenchi di direttori amministrativi e direttori sanitari delle Asl. “Ridurre il contenzioso tra Stato e Regioni di almeno il 50% rimane uno degli obiettivi di questo governo. Oggi, durante l’ultima riunione del Consiglio dei Ministri che ha introdotto importanti misure di sostegno alle imprese per la ripartenza dell’attività economica dopo l’emergenza sanitaria Covid-19, il Cdm ha deliberato di rinunciare all’impugnativa, promossa dallo scorso governo, della legge della Regione Puglia sull’organizzazione del servizio sanitario pugliese”. Così il ministro per gli Affari regionali e le Autonomie, Francesco Boccia, a margine del Cdm.
Nello specifico, la norma sanciva l’abrogazione degli albi regionali per aspiranti alla nomina a Direttore amministrativo e Direttore sanitario delle Aziende sanitarie e degli IRCCS, introdotta dall’art. 9 della legge regionale n. 25/2006. In particolare, il Consiglio dei Ministri ha valutato che la successiva legge regionale ha implicitamente superato l’abrogazione disposta dalla legge regionale precedente, colmando, al contempo, il vuoto normativo.
La stessa norma, inoltra, disciplina l’istituzione degli elenchi regionali degli idonei alla nomina di direttore amministrativo e di direttore sanitario delle aziende e degli enti del Servizio sanitario regionale (SSR), in coerenza con quanto previsto dalla normativa nazionale.
Il governo, visto il nuovo quadro normativo della Regione Puglia, in linea con quello nazionale, ha così deciso di rinunciare al ricorso davanti la Corte Costituzionale.