La Guardia di Finanza di Bari dalle prime luci dell'alba di oggi ha sequestrato quattro aziende, operative nel settore di raccolta e smaltimento rifiuti, e altri beni per oltre 25 milioni di euro. Nell’ambito di un'indagine condotta dalla Direzione Distrettuale Antimafia, oltre 100 finanzieri del Nucleo di Polizia Economico Finanziaria del capoluogo pugliese hanno eseguito arresti e misure restrittive nei confronti di un'organizzazione criminale dedita al traffico illecito di rifiuti e lo sversamento degli
stessi nei terreni agricoli della provincia di Foggia, con riflessi negativi sull’inquinamento ambientale e sulla salute pubblica.
Sette persone sono finite ai domiciliari, e altre 9 hanno l'obbligo di dimora. Sono tutti residenti nel Foggiano. Quattro società e 22 persone fisiche hanno avuto il sequestro finalizzato alla confisca di beni per 26 milioni di euro. Le società e le persone coinvolte avrebbero trattato abusivamente 240mila tonnellate di rifiuti speciali, conferiti da imprese campane, pugliesi, e da diversi enti locali, qualificandoli come 'compost', un fertilizzante organico stabilizzato biologicamente, e smaltendoli illecitamente nei terreni della provincia del capoluogo dauno.
Successivamente l'organizzazione simulava la vendita del presunto fertilizzante producendo falsi documenti di trasporto e altra documentazione contabile, ma in realtà abbandonava i rifiuti sui terreni, causando anche emissioni odorigene e aria infestata dalle esalazioni. Sequestrati in tutto:
- 255 terreni agricoli per una complessiva superficie di 353 ettari circa;
- 48 immobili;
- 4 complessi aziendali;
- quote societarie;
- conti correnti e depositi finanziari;
- beni mobili e beni mobili registrati.
È stato infine disposto l’ulteriore sequestro “impeditivo” dei beni impiegati per la realizzazione delle violazioni ambientali, consistenti in particolare in terreni e mezzi di trasporto e movimento, per un valore in corso di quantificazione e comunque non inferiore a 3 milioni di euro.