Il consiglio regionale è stato interrotto definitivamente per il venire meno del numero legale. Durante la discussione della proposta di legge riguardante "Misure regionali in favore degli adolescenti», il capogruppo di Fratelli d’Italia, Ignazio Zullo, ha presentato per la seconda volta un emendamento aggiuntivo per chiedere la decadenza del commissario dell’Arpal, l’agenzia per le politiche lavorative, Massimo Cassano. Zullo ha anche chiesto il voto segreto, a quel punto la maggioranza di centrosinistra per evitare il voto di possibili «franchi tiratori» ha abbandonato l’Aula e ha fatto venire meno il numero legale. Tra i banchi del consiglio sono rimasti solamente 21 consiglieri, due si sono astenuti, 19 i voti a favore dell’emendamento. Nel precedente consiglio regionale il centrodestra aveva già provato a far decadere Cassano dal ruolo di commissario Arpal, ma la votazione finì in pareggio.
M5S: EMILIANO OSTAGGIO DI CASSANO - Il secondo blitz delle opposizioni in Consiglio regionale per far decadere dal suo ruolo il commissario Arpal, Massimo Cassano, non è andato in porto perché la maggioranza di centrosinistra ha abbandonato l’Aula per evitare il voto dei «franchi tiratori». «La maggioranza non si fida di se stessa e non ha il coraggio di mantenere il numero legale per votare l’emendamento con cui sarebbe decaduto il commissario straordinario dell’Arpal Massimo Cassano», commentano dal gruppo del Movimento5Stelle. «Pur di non votarlo - proseguono i pentastellati - hanno prima provato a sostenere che fosse inammissibile, per poi chiedere una pausa evidentemente presi dal panico e dal timore di brutte sorprese con il voto segreto».
L’emendamento aggiuntivo è stato presentato dal capogruppo di Fratelli d’Italia, Ignazio Zullo, che commenta così l’esito: "Per Emiliano (assente in aula) e la sua maggioranza di centrosinistra gli adolescenti pugliesi contano meno di Massimo Cassano, tanto da sacrificare una legge che prevedeva «Misure regionali in favore degli adolescenti», abbandonando l’aula e facendo cadere il numero legale. Un centrosinistra che ha preferito non votare un emendamento che avrebbe, invece, dato un segnale di legalità proprio ai giovani, piuttosto che far decadere la figura del commissario straordinario dell’Agenzia per il Lavoro. E che la figura sia illegittima perché non prevista dalla legge istitutiva dell’Agenzia lo sanno benissimo anche gli stessi consiglieri regionali di centrosinistra, tant'è che hanno preferito fuggire dall’aula piuttosto che sottoporsi al voto segreto».
Anche da Forza Italia piovono critiche: «Nessuno tocchi Cassano. Gli intrecci inconfessabili tra Emiliano e il numero uno di Arpal affondano i lavori del Consiglio e stoppano la legge sugli adolescenti, ad un passo dall’approvazione. Il presidente ormai è ostaggio della rete di potere costruita nel tentativo di blindarsi la rielezione», dichiara la consigliera Francesca Franzoso