Sabato 06 Settembre 2025 | 15:30

Bari, Pagano (Pd): «Emiliano è il sindaco dei sindaci»

 
Michele De Feudis

Reporter:

Michele De Feudis

consiglio Regione Puglia

Le primarie, secondo il parlamentare dem, si accenderanno dopo il Capodanno

Venerdì 27 Dicembre 2019, 11:37


BARI - «Le primarie si infiammeranno dopo Capodanno». Ubaldo Pagano, deputato del Pd e da pochi giorni nominato dal segretario nazionale Nicola Zingaretti alla guida dell’organo commissariale che governerà la più grande federazione dem, quella di Bari, è convinto che la contesa - alla quale partecipano Michele Emiliano, Elena Gentile, Fabiano Amati e Leonardo Palmisano - per la scelta del candidato del centrosinistra alle prossime regionali decollerà a partire dal nuovo anno. La macchina elettorale dei progressisti sta per riscaldare i motori, e tra gli argomenti che saranno carburante dei prossimi mesi ci sono anche le scelte di politica economica dell’ultima Finanziaria, della quale il parlamentare barese è stato relatore per la maggioranza giallo-rossa.

«Finora - spiega Pagano - la campagna per le primarie la stanno facendo soprattutto gli sfidanti di Emiliano. Il governatore, con tutte le questioni urgenti in ballo per la Puglia, se si dedicasse solo alle primarie non darebbe una buona immagine dell’istituzione che rappresenta». Pagano è un sostenitore del fronte emilianista, forte del sostegno di tanti primi cittadini: «La marcia in più di Emiliano? È il sindaco dei sindaci: è a stretto contatto con le comunità locali su ogni questione. Non a caso il suo numero di telefono è pubblico, usato quotidianamente dai sindaci». «Viene percepito - aggiunge - come espressione politica del popolo di centrosinistra ma anche come catalizzatore di soggetti che non sempre votano a sinistra. È questa la linea che ci ha portato nelle amministrative alle vittorie nei grandi comuni come Brindisi, Lecce e Bari».

Pagano è stato anche in prima linea nella definizione della Finanziaria: «C’è molto di sinistra nella legge di Bilancio. È una manovra da poco meno di 32 miliardi di euro, con 23 dedicati alla sterilizzazione dell’aumento Iva, due per finanziare le leggi pre-esistenti e uno per investimenti già assunti». Poi enumera i provvedimenti che avranno un forte impatto sociale: «Abbiamo stanziato tre miliardi per la riduzione del cuneo fiscale, che riduce le tasse sugli stipendi dei lavoratori; un miliardo per l’abolizione super ticket; il rifinanziamento del fondo nazionale sanità torna a crescere, cento milioni vanno sul fondo “Cresci Sud”, l’anno prossimo ne avrà 150». Quest’ultimo fondo, per Pagano, è una chance per chi vuole andare «verso l’industria 4.0», con misure «targettizzate su piccole e medie imprese del Sud. Sulla stessa linea ci sono il rifinanziamento del fondo per lo sviluppo e la coesione con 5 miliardi nei prossimi cinque anni, le risorse per “Resto al Sud”, ovvero per innovazione e ammodernamento delle imprese meridiane». Tirando le somme dei lavori parlamentari, Pagano è convinto di aver rappresentato al meglio le ragioni del Mezzogiorno: «Siamo riusciti ad inserire scelte di distribuzione che consentano ai ceti medio bassi di avere un sollievo, in particolare nella Sanità. E avrà un impatto rilevante anche l’aver stanziato risorse per i medici di medicina generale affinché acquistino apparecchiature per esami diagnostici: una misura sperimentale per ridurre il ricorso alla diagnostica pubblica, che è il male estremo delle liste d’attesa».

Il deputato barese si sofferma sul provvedimento di Zingaretti, che gli ha ri-affidato la guida del partito nel Barese, dopo un ricorso e dopo le sue dimissioni per incompatibilità: «La mia incompatibilità non è stata superata dal nuovo statuto: ho atteso i lavori della commissione di garanzia, e ho rimesso il mio mandato. Dalla quasi unanimità dei dirigenti baresi mi è stato stato chiesto di proseguire e il segretario Zingaretti mi ha riconfermato fino alle regionali con un ufficio commissariale che rappresenta tutte le anime del partito». Dopo tante polemiche, ora si rimboccherà le mani per garantire una grande partecipazione alle prossime primarie: «Abbiamo aperto tutte le sezioni ai candidati, garantendo un diritto di tribuna. La federazione ha un attivo bilancio, nonostante i debiti trovati al mio insediamento; non abbiamo faide o contrapposizioni tra correnti. E paga la nostra presenza costante sul territorio, accanto ai dirigenti locali del partito».

«Quando qualcuno pensa di sostituire il valore del lavoro politico con una bandierina, nascono i problemi…», chiude con una battuta Pagano.

© RIPRODUZIONE RISERVATA

Marchio e contenuto di questo sito sono di interesse storico ai sensi del D. Lgs 42/2004 (decreto Soprintendenza archivistica e Bibliografica Puglia 18 settembre 2020)

Editrice del Mezzogiorno srl - Partita IVA n. 08600270725 (Privacy Policy - Cookie Policy - - Dichiarazione di accessibilità)