La Gazzetta si fa in quattro. Finora erano 7 le sue edizioni locali: 6 pugliesi (Bari, Bat, Brindisi, Foggia, Lecce, Taranto) e una lucana (Potenza e Matera). Da oggi le edizioni si accorpano per aree: le due province di Foggia e Bat (Barletta, Andria, Trani); la provincia di Bari; il Grande Salento (province di Brindisi, Lecce e Taranto); la Basilicata (province di Potenza e Matera). Da domani, inoltre, nell’edizione barese, 4 pagine in più: una ciascuna per Altamura, Corato-Terlizzi, Molfetta e Monopoli. Sono 4 centri nevralgici che per dinamismo economico, pulsioni culturali e successi imprenditoriali, non sfigurano davanti alle più celebrate aree del ricco Nord.
L’accorpamento per aree geoeconomiche consentirà di avere un’informazione estesa al territorio circostante. In fondo la Puglia è la sintesi, anche culturale, di tre aree «storiche»: Daunia (oggi Foggiano e Nord Barese), Peucezia (oggi Bari e provincia) e Messapia (oggi Grande Salento). Una sintesi, ovviamente comprensiva della Basilicata, che da 132 anni ha ne La Gazzetta del Mezzogiorno il suo sindacato e altoparlante di territorio. Domani un inserto speciale per l’avvio delle quattro edizioni. Ma le novità non si esauriscono nelle 4 edizioni. Sarà più serrato il rapporto tra informazione digitale e prodotto cartaceo. Il sito sarà una fabbrica di notizie. L’edizione cartacea sarà sempre di più una fucina di approfondimenti, inchieste, analisi. La difesa del Sud resterà la missione della Gazzetta che accenderà più fari soprattutto sui nuovi problemi, a iniziare dalla condizione dei giovani, tentati dalla fuga oltre frontiera, alla ricerca di soddisfacenti sbocchi professionali.